Esatto. Non chiedo altro, potete anche non ascoltarmi, ma vi prego, fate silenzio.
Ho bisogno di ascoltare i miei silenzi e il fumo della mia sigaretta che soffoca i pensieri che nascono marci nella mia mente. Vorrei bruciare in un istante, fra dolori atroci per poi poter essere sicura che niente più mi possa ferire o farmi stare male. Ho imparato a non piangere, insegnatemi a non soffrire. Non più, non per me stessa almeno.
Insegnatemi l'arte della composizione delle lacrime. Riponete i miei graffi in cassetti, così da riprenderli quando me ne sarò dimenticata e potermi sbattere in faccia i miei stessi ricordi.
Esatto. Il tempo si è fermato in questo istante. Il passato ha fatto resuscitare i miei sospiri, e i cuscini gonfi di dolore adesso si ripresentano davanti ai miei occhi, come a rinfacciarmi tutto ciò che ho fatto passare loro. E adesso le lenzuola si stanno stringendo intorno al mio corpo intorpidito e stordito dal freddo, riproponendo gli strappi inflitti dalle mie unghia sul loro fragili corpi sottili e inermi.
Esatto. Ora sono morta. Fate silenzio vi prego. Ai morti non servono preghiere.