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La fine del mondo
(musica, note di un jingle) "per un ora d'amore con suba-si-o"
<< ciao Radio Subasio sono Omar e vorrei dedicare a Tania la canzone "ti amo" di Umberto tozzi perché tanto il mondo sta per finire e anche se mi sputtano perché lei non mi vuole, glielo voglio dire >>
Il dj dopo la canzone prese in giro Omar :
<<ma no dai Omar! esternare il proprio amore è sempre una cosa carinissima, vedrai che Tania avrà apprezzato tantissimo>>
La spalla del Dj (con cadenza milanese)si rivolse al collega durante la diretta:
<< ma lo sai che come il nostro amico ascoltatore c'è un pacco di gente che ci crede a sta storia dei Maja?>>
Il Dj: << ma pensa che oggi leggevo una notizia del tipo che in Italia, sono stati venduti 5 bunker antiatomici per sta storia della fine del mondo, pazzesco >>
<< Siii! Ma poi per delle cifre da paura proprio! >>
<< noo ma sono pazzi...>>
<< Vabbè dai oh, per rimanere in tema mettiamo sto pezzo che sono anni che non lo passo più e risolleviamo un po' la trasmissione, annuncialo tu, vai>>
(la spalla del Dj fa la voce da figo):
<< U ciù - Until the end of the world >>
Da un'altra stanza...:
<< Walter spegni la radio, è tardi! >>
Walter sconsolato stava per ubbidire alla mamma, a lui non importava niente della fine del mondo, a lui non importava di nessuna ragazza, sapeva solo che l'indomani mattina a scuola l'avrebbero preso a pugni come sempre, non importava neanche che portasse gli occhiali, lo menavano lo stesso...
La mano stava per spingere "off" ma: << Ciao Subasio siamo quelli della III B e volevamo dedicare (risa gaglioffe) al nostro compagno Walter "sei uno sfigato" degli 883 >>
La mano spinse "off"
La mattina seguente in un'aula un professore spiegava la geografia astronomica ad una classe di prima superiore svogliata e disattenta : << Lo zenit è come il polo nord dell'universo di ognuno di noi, se alziamo gli occhi perpendicolarmente sopra di noi quello è il nostro zenit >>
Nel giardino dell'asilo un bambino guardava oltre la siepe... La maestra incuriosita dal bambino incuriosito gli si avvicinò:
<< cosa guardi Danilo?>>
<< guaddo aggiù ontano ontano>>
<< ma lo sai come si chiama il punto più lontano dove arrivano i tuoi occhi a vedere?, si chiama orizzonte>>
Il bambino ripetè: << ozonte>> la maestra scandì: << o-riz-zon-te>> il bambino ripetè: <<o... ozonte>>
Massimo era interrogato, ma aveva studiato e di fronte alla classe esponeva fiero sfiorando un mappamondo con la mano:
<< le linee verticali sono i meridiani e quelle orizzontali i paralleli, il parallelo più lungo di tutti taglia a metà la terra e si chiama equatore >>
Prese distinto come voto, poi nella ricreazione picchiò Walter con gli altri.
La sera i genitori di Walter andarono a cena fuori per festeggiare il loro anniversario, lui rimasto solo a casa si mise sul divano a guardare Voyager... Roberto Giacobbo parlava dei Maya e della fine del mondo poi mandò in onda un'intervista fatta da un inviato in Messico; il microfono era posto davanti alla bocca di uno studioso del luogo e si sentiva la sua voce in spagnolo sormontata da quella in italiano del traduttore:
<< Gli antichi Maya dicevano che la fine del mondo sarebbe potuta essere evitata solamente se "il prescelto", quando sarebbe giunta la mezzanotte del 20 12 2012 al meridiano di Greenwich, si fosse trovato con il proprio zenit ad una distanza in cui il suo orizzonte corrispondeva con l'equatore>>
Alla fine del servizio il conduttore con tono convinto completava la leggenda dicendo che il prescelto era contraddistinto da qualcosa che lo accomunasse al pianeta Giove.
Walter sgranò gli occhi, si guardò allo specchio e impallidì... Quella voglia rossa che aveva sul naso! Aveva la macchia rossa come Giove! Era lui il prescelto!
Raccolse il coraggio e compose il numero in sovrimpressione sul canale di Voyager :
<<... S s sono io il prescelto>> dall'altro capo riattaccarono subito.
18. 12. 2012. Tzunami, terremoti ed epidemie devastavano la terra ed il meteorite gigante continuava la sua marcia inarrestabile nello spazio.
L'umanità aspettava la fine nei modi più disparati e il conduttore di Voyager la aspettava ascoltando tutte le telefonate che aveva ricevuto nei suoi mesi di lavoro alla trasmissione...
Quando arrivò ad ascoltare quella di Walter sorrise... Poi... Un sussulto! Perché non provarci!
Non c'era niente da perdere, cominciò la ricerca tramite tabulati telefonici e le apparecchiature per rintracciare la provenienza delle telefonate che aveva chiesto in prestito al suo amico del ROS.
Quando arrivò a casa di Walter i suoi genitori erano strafatti di eroina sul dondolo di casa e lui li guardava piangendo seduto sui gradini.
<<Sei tu che?... ... Vieni con me>>
Partirono... Coordinate : il punto cartesiano dove l'equatore incrocia il meridiano di Greenwich (usarono un elicottero privato con galleggianti per atterrare sull'acqua, sempre dell'amico del ROS)%
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0 recensioni:
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Anonimo il 13/03/2014 19:28
La catastrofe più divertente, bravo.
- Pensavo proprio ai Nomadi, mi hai tanato, mitico Bob!!!
- Caro Michele, ridevo da solo mentre pensavo di infilare quel fagiano di Giacobbo nel racconto, gli starebbe bene no una fine così a quello spara c... te? (sto scherzando, povero Giacobbino) . tocca pure ferro (sei stato anche troppo chic nel tuo scongiuro)
- Ciao radio Subasio sono Bob di Twin Peaks e vorrei dedicare a Elisa Durante "ma noi non ci saremo" dei Nomadi, grazie siete i più forti
- E io penso a Giacobbo, che per alcuni versi somiglia tanto a Bruno Vespa. Chi glie lo dice che dal giorno dopo nonavrà più nessuno ad ascoltarlo?
Ciao Bob, e scusami se tocco... ferro.
- Bello il finale, meno male che l'hai messo in nota. Catastrofismo e un bel colpo di spugna... poi..."ma noi non ci saremo!"
- Caro Nunzio ti sorrido... e ammetto di vantarmi dentro di me per quel: "stile inconfondibile"
grazie
- Come ti capisco!!!
- Ecco! , Fernando Piazza grazie anche a te per essere ripassato e per i suggerimenti, dopo alcuni tentativi di aggiungere frase per frase mi ero avvilito e ho pensato di reinviarlo ma dopo un primo successo ho dovuto arrendermi al sistema anche qui senz'altro hai ragione anche riguardo al tempo, forse avrebbe funzionato meglio al presente, ma mi ha già fatto tribolare abbastanza e non lo tocco più, ciao!
Anonimo il 08/05/2011 18:22
Gli occhiali Bob, gli occhiali! Bello, stile inconfondibile.
- Due commenti erano i miei in cui proponevo una soluzione al tuo problema riguardo al finale mancante. Non so se lo hai letto. Se lo hai fatto probabilmente non ti è servito a molto dal momento che hai dovuto ripubblicarlo. Ti suggerivo anche (ma è un fatto di gusto e prettamente soggettivo) l'alternativa di usare il tempo presente al posto del tempo passato. In questo modo, secondo me, il testo acquisterebbe in scorrevolezza e porrebbe il lettore alla giusta distanza dagli eventi (che devono ancora avvenire e non sono già trascorsi).
Naturalmente era solo un suggerimento...
Va bene comunque e ora che ho letto il finale non posso che farti i complimenti per la fantasia e per la tematica trattata.
- Ciao Pepe ti ringrazio, anche del commento di ieri, dai lascia che ti offrà un caffè!
(il ferro di cavallo stavo per tirarlo contro lo schermo)
- Uno dei tre commenti era il mio. La prossima volta che provi a pubblicare un racconto prova ad appendere al PC un ferro di cavallo.
Ottima la soluzione che hai trovato per mettere il finale.
Mi aspettavo che Walter avrebbe preso in pugno la situazione o qualcosa del genere, ma il tuo finale mi ha sorpreso. Bravo.
- Probabilmente il sistema di P. R. ha dei problemi, ieri il racconto era pubblicato mozzato (e l'ho cancellato assieme a 3 commenti di alcuni ragazzi di cui non ricordo i nomi, eccetto il mitico Nunzio, che ringrazio) poi dopo averlo ripubblicato intero, sono andato per correggere una parola ed è stato amputato nuovamente... allora metto il finale qui:
Notte del 20. 12. 2012
Il vento gelido sferzafa i loro visi affacciati al portellone dell'elicottero nonostante fossero all'equatore, il computer di bordo con l'ausilio del satellite proiettava un laser rosso che tracciava perfettamente la linea dell'equatore terrestre a distanza di qualche metro dal velivolo...
<<Walter, ora io piloterò l'elicottero verso nord, quando vedrai la linea rossa del laser sovrapporsi perfettamente all'orizzonte dammi l'alt... poi attenderemo la mezzanotte >> si strinsero la mano e una lacrima percorse i loro visi, tremavano.
Se ci fossero stati umani a poter percepire l'impatto del meteorite sarebbero stati testimoni della più grande esplosione mai avvenuta sul pianeta, ma tutta l'umanità si era già sciolta prima dell'impatto.
E la profezia? La profezia era esatta, ma Walter non si era tolto gli occhiali e quindi non si trovava nel punto giusto, ma di alcuni metri più vicino. L'orizzonte che doveva vedere era quello ad occhio nudo.
- solo che dopo che ho corretto verticali con orizzontali mi si è amputato il racconto...
che nervoso ragazzi... e già ieri l'avevo dovuto eliminare completamente e reinviare perchè era stato pubblicato mozzato
- grazie Medina mi rosolo nel complimento comeuno spiedino
Caro Giacomo i complimenti tuoi valgono doppio perchè sei uno dei migliori, e grazie della segnalazione!
Anonimo il 08/05/2011 07:01
ah ah ah... fantastico... ben scritto, grande fantasia( che ti invidio), originale... piaciutissimo. ciaociao Bob... 5 stelle
P. S. riguarda che ci sono due verticali( sia per meridiani che paralleli)
Anonimo il 07/05/2011 23:16
Mi è piaciuto molto
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