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Le teste fumanti

sembrano altre persone, mansuete, docili, educate e gentili, si promettono competenti mentre con un sorriso balsamico come erbe di montagna, deturpano una vita dedicata all'apprendimento.
teste di morto maiuscoleggianti e troppo entusiaste delle loro sapienti smorfie, e quanta presunzione, anzi a dir il vero una vera e sacrosanta puzza di prosopopea in quelle loro risposte ammuffite d'orgoglio, spuntate come gambi di sedano fuori stagione dalla parte fasulla del cervello.
ma che crede d'essere la gente? non ti pare già ovvio il fatto che una qualsiasi creatura vivente munita di due gambe, una testa un tronco, e alcuni dimostrano di aver solamente il tronco, non possa credere altro che essere una qualsiasi creatura vivente munita di due gambe, due braccia, una testa e un tronco?
ma ce n'è di teste fumanti, eh sì, che son use a scrivere il proprio nome con lettere importanti come ministri del sultano... hanno dimenticato il sapore delle caldarroste per cena, del succulento cono del gelataio all'angolo della via, che rimestava la neve al sapor di limone sotto i loro occhi di bambini esterrefatti e ansiosi di placar la sete e l'acquolina..
in che luogo son essi nati? non sanno d'esser solo un breve respiro della vita, un'imperfezione della vista dell'universo?
il tutto è così poco dignitoso, come un ostacolo da ippodromo che offende l'equina fierezza..
dov'erano costoro, caro amico mio, due milioni di anni fa, quando tu ed io già sognavamo il sogno del fiabesco Peter..?
dove.. queste teste all'anidride carbonica, ma senza le bollicine, si forgiavano?

 

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