" Bandiere di pace " è un libro uscito a giugno del 2003 per le edizioni Piero Chimienti e per l'iniziativa di Peacelink. Gli autori: Giulietto Chiesa, Gisella Desiderato, Giuseppe Goffredo, Carlo Gubitosa, autore di un documentatissimo libro sui fatti di Genova durante il vertice delG8 del 2001, Alessandro Marescotti e Alex Zanotelli. Secondo me questo libro è un ottimo esempio di controinformazione mirata a sollecitare l'attenzione di chi, sommerso da varietà e quiz televisivi, ha una percezione confusa e rimossa della grave situazione che il mondo vive. L'analisi di Giulietto Chiesa che oserei definire pedagogicamente
"catastrofica" mette in risalto, basandosi sui fatti e sulle dichiarazioni di vari esponenti dell'Amministrazione Bush, la motivazione più forte che ha spinto Bush alla guerra contro l'Irak: la sopravvivenza dell'Impero americano, costi quel che costi, anche il ricorso alle armi nucleari. Ho virgolettato l'aggettivo catastrofica perchè tutti gli autori sono anche propositivi nel segno della speranza della costruzione di un mondo migliore che sarà realizzabile se il popolo della pace
saprà organizzarsi e saprà coinvolgere il maggior numero di persone nel progetto di ridefinire questo mondo tragicamente spaccato in un Nord che consuma l'80% delle risorse del pianeta e un Sud che sopravvive e muore con il restante 20%. I mezzi indicati per realizzare questo progetto sono:la controinformazione, o, meglio, lo svelamento della informazione bugiarda, il boicottaggio e la difesa definita "asimmetrica" perchè non usa le stesse armi e strategie dell'avversario ma quelle gandhiane della nonviolenza.
Sette del mattino. È lunedì di un uggioso novembre.
La testa mi scoppia, ho gli occhi gonfi, l’umore tenta di svincolarsi e liberarsi da un’ingombrante apatia e inquietudine.
Non ho dormito, il pensiero continuo e divorante va alla nostra ultima telefonata. Mi è arrivata addosso la sua voce rauca e stanca e una pungente sfiducia mista ad accettazione. Ha detto che al suo ritorno dal viaggio di lavoro avremmo dovuto parlare di noi. Non facciamo altro ultimamente.
“ … anche se Giorgio cerca di convincerti che avrete un futuro insieme, stai certa che non lascerà sua moglie. Non si sposa mai l’amante Mara, mai... ” mi dice sempre mia madre, col suo solito modo diretto e il tono preoccupato per il mio entusiasmo adolescenziale verso quella relazione.
Non la ascolto, sono frasi che si dicono in queste circostanze ma non è il mio caso, io e Giorgio siamo così innamorati, uniti dalla passione, dalla complicità, abbiamo ancora l’espressione inebetita dei primi appuntamenti e ci diciamo le frasi insensate prese dal linguaggio degli amanti, sentiamo il bisogno di viverci, di accoglierci!
Già penso a come avrei arredato la casa in cui saremo andati ad abitare in primavera. Con sua moglie sono separati in casa da mesi, vivono in due ali distinte dell’abitazione e lui passa ogni momento libero con me.
Ma quale amante!
Io sono la donna che lui ama. Non sono l’incontro di due volte a settimana, a cui non è permesso un futuro insieme. Mi ha sempre presentato a tutti come la sua donna. Non devo fare altro che aspettare che ottenga il divorzio.
Da qualche settimana, però, fatico a proseguire accanto a lui, mi impiglio sempre più spesso nei suoi mille impegni, nei ritmi di vita forsennati, inciampo nel suo umore intrattabile. .
La complicità prosegue con qualche attrito, la passione ha perso il bagliore accecante di un tempo.
Sette e quindici. Mi scrollo da questi mesti pensieri che possono di diventare grigi nuvoloni sulla mia giornat
La segnalazione e la recensione del libro "Gli occhi e il vento. Racconti di un
altro Brasile", fatte da ADISTA, mi hanno fatto ricordare PioCampi, figura
eccezionale, inserito in un gruppo di persone straodinarie. Ve lo presento.
La segnalazione e la recensione del libro "Gli occhi e il vento. Racconti di un altro Brasile", fatte da ADISTA, mi hanno fatto ricordare Pio Campo, figura eccezionale, inserito in un gruppo di persone straordinarie. Ve lo presento.
Lo Spazio Culturale "Vila Esperança" nasce nel 1989 a Goiás, in Brasile, dallo sforzo comune di Pio Campo e Robson Max De Oliveira Souza, all'epoca novizio del locale monastero benedettino. Robson, racconta Campo, già da tempo faceva teatro con le prostitute e i bambini di strada a Belo Horizonte e fu il primo a concepire l'idea di uno "spazio" rivolto ai tanti piccoli abitanti della zona per offrire loro quelle opportunità di crescita, gioco e relazione che spesso una realtà sociale e familiare intrisa di miseria e violenza negava loro. A muovere il progetto, dunque, semplicemente il "desiderio di seminare momenti tranquilli e magici nella vita dura dei nostri bambini".
Oggi Vila Esperança è una realtà consolidata e avviata, grazie a chi vi lavora da anni, ai tanti bambini e adolescenti che vi sono passati e all'aiuto esterno del gruppo di italiani che ne sostengono le attività tramite la Rete Radié Resch. La "Vila", entità privata, offre un servizio pubblico e gratuito, e ospita una scuola materna, una ludoteca, un asilo nido e attività artistiche di vario genere, molte delle quali, come la danzaterapia, incentrate su una valorizzazione della corporeità a fini terapeutici e relazionali. Nel volume, Campo ci offre, a partire da ricordi, riflessioni e esperienze personali, uno spaccato di quindici anni della sua vita: "A farmi crescere - dice - non sono state le parole, ma i momenti in cui ho potuto guardare la diversità e lasciarmi interrogare".
Questo è uno stralcio della rece
Le due del pomeriggio.
Il sole brucia sulla pelle, ma ti piace.
Era parecchio che aspettavi di sentire il caldo irradiarsi dalla pelle ai muscoli, alle ossa, alla mente.
Le mattonelle di porfido che pavimentano la piazza aumentano questa piacevole sensazione, aiutata dai pantaloncini corti di lino turchese, la canotta bianca, e gli infradito a fiori, bianchi e turchesi. Seduta sul bordo del marciapiede, usando le ginocchia per appoggiare i gomiti, lasci ciondolare gli occhiali da sole che hai appena tolto, e ti guardi attorno, con tranquilla curiosità. Un turista straniero cerca di farsi spiegare la strada da un barista svogliato, una ragazza s'impegna a far sì che il gelato, sciogliendosi, non finisca tutto per terra. Una cascata di gerani inonda il muro dalla finestra di un palazzo centenario, quasi a cercare di mitigare la boriosa austerità dei mattoni scuri, che sembrano voler dire "ne abbiamo visto di cose noi, che voi non potete nemmeno immaginare" Allunghi le gambe e appoggiandoti all'indietro sulle mani, offri il viso ai raggi di quel sole che ami. Una gatta esce da uno dei vicoli stretti e scuri che sbucano sulla piazza e si avvicina, prima annusandoti guardinga, poi, dopo averti strofinato addosso il suo profumo, sale con un agile salto sulla panchina di pietra al tuo fianco e cominciare a lavarsi. Con gli occhi chiusi, lasci che i pensieri si muovano, lentamente, dolcemente, per non disturbare questo tuo momento di tranquillità, ne scacci uno troppo pesante e chiassoso, e sorridi ad uno che ti solletica la mente, dolcemente provocatorio e malizioso. La piazza ricomincia a svegliarsi, dopo la siesta pomeridiana di chi non sopporta il caldo, di chi segue quasi maniacalmente i consigli che la tv propina da giorni per difenderci dal caldo torrido ( dicono loro) che, quasi a voler stravolgere le abitudini climatiche di questo pianeta (guai a stravolgere le abitudini, poi diventano tutti nervosi e non sanno più come fare..) è scoppiato inaspettatam
Nel suo libro "Prima che l'amore finisca" R. La Valle ha detto che la minaccia dell'estinzione del genere umano a causa della tragica situazione planetaria dominata dalla violenza, dal culto del denaro e del potere, dalla militarizzazione dei territori, dai conflitti in atto e dalla devastazione ambientale, non si realizzerà fino a che ci sarà l'amore, l'amore per tutta la comunità umana.
Di donne e uomini colmi di un amore che li spinge a vivere con i poveri, come i poveri, ce ne sono tanti. Io li chiamo Profeti di speranza e vorrei trovare le parole adeguate per parlare di uno di loro: A. Paoli D'accordo con l'economista Susan Geoge, Paoli è convinto che il neoliberismo è un sistema che uccide milioni e milioni di persone e che uomini e donne di buona volontà, credenti e non credenti, debbano unirsi per opporsi e sconfiggere, con la nonviolenza attiva, questo mostro che si traveste da progresso, da portatore di benessere. Benessere di chi? Di un quinto dell'umanità. E gli altri quattro quinti? È stato documentato che questi quattro quinti valgono meno di una mucca il cui allevamento ha un costo che varia (da Paese a Paese) dai 2 ai 5 dollari al giorno. La stragrande maggioranza dei quattro quinti vive con 1 dollaro o meno di 1 dollaro al giono. Ma torniamo ad Arturo Paoli. È nato nel 1912 a Lucca. È stato dirigente dell'Azione cattolica giovanile; poi ha conosciuto i Piccoli Fratelli della Congregazione di P. Charles de Foucauld ed è diventato uno di loro. Ordinato sacerdote nel 1938, nel 1959 parte per l'America del Sud. Vive in comunità in Argentina e in Venezuela e infine si ferma in Brasile, a Foz de Jguacu, un luogo bellissimo che attira molti turisti. Ma Arturo non è un turista, Non ama la beneficenza. Vuole giustizia. Per realizzarla si mette subito all'opera, sostenendo le lotte dei contadini che reclamano la fiforma agraria. Ha condiviso con loro momenti molto duri quando hanno occupato le terre ed hanno dovuto fronteggiare i poliziotti sc
Quando si svegliò il collo gli doleva e nel massaggiarselo si rese conto di avere anche una mano fradicia di saliva: Sansone, il meticcio bianco aveva appena smesso di leccargliela per accucciarsi rassegnato a terra col muso proprio sopra una sua pantofola.
Doveva alzarsi.
Una nebbia luminosa gli annunciava che il sole era già alto.
Non chiudeva più le persiane da quando il male lo aveva assalito, e poi il cane doveva uscire.
Si alzò a fatica e con altrettanta fatica constatò che non c'erano luci di fiammella intorno. Il cero dunque si era spento e, dalla sensazione di freddo percepita toccando il vetro, dedusse da parecchio tempo.
<< Visto Sansone? Si è stancato anche Lui... vieni andiamo fuori... solo tu non ti stanchi mai. >>
Il cane cominciò a guaire impaziente mentre Polifemo, l'altro meticcio nero da fuori gli rispondeva grattando la porta.
<< Piano, non mi fate cadere, quanta fretta avete uno di uscire e l'altro di entrare. Quanto è vero che sto per diventare cieco nessuno è contento della propria condizione in questo mondo!>>
Appena fuori, come i suoi cani si ritrovò ad annusare un'aria dolce e di quella mitezza si riempì i polmoni spiegandoli come vecchie vele di nuovo al vento.
Sentiva che non faceva freddo come la sera prima e da quel profumo di campi fioriti stillava l'essenza di un giorno speciale nel calendario della sua vita assurda in una casa isolata, in compagnia di due amici fedeli.
Sansone e Polifemo incominciarono ad abbaiare ancora prima che egli udisse il rombo del motore.
Dopo pochi secondi suo figlio Marco era davanti al cancello con la auto.
Il loro fu un lungo abbraccio silenzioso seguito da pacche affettuose e circondato da guaiti scodinzolanti.
Il perché della visita glielo disse davanti ad una tazza di caffè: la prima bevuta insieme dopo tanto tempo.
Veramente c'era più di un motivo, ma il suo figliolo preferì andare per gradi ed iniziare con quello che gli stava più a cuore
Il lago di Castello, uno specchio d’acqua dolce, azzurro intenso, come il cielo che vi si riflette.
Odo le voci allegre dei bambini che giocano nell’acqua schizzandosi.
Chiudo gli occhi e dopo qualche minuto la mia mente si rilassa, allontanando ogni preoccupazione.
Non c’è più nessuno, ci sono solo io e il lago, mio dolce amico.
Il rumore dell’acqua sul bagnasciuga è musica per le mie orecchie.
Distesa sul lettino lascio che il sole, con i suoi raggi, accarezzi la mia pelle donandole un colore dorato.
Una lieve brezza di vento rende ancora più piacevole l’abbraccio del sole per il mio corpo. Ogni tanto apro gli occhi e guardo dinanzi a me. Vedo la splendida cupola del palazzo papale che sovrasta la collinetta di fronte al lago.
Che spettacolo stupendo!!
Mi piace tantissimo il contrasto del verde degli alberi, che spingono i loro rami verso l’alto, con l’azzurro del cielo e dell’acqua.
Mi sento invasa da una sensazione di serenità che mi fa sentire bene con me stessa e in pace col mondo intero.
È questa la felicità? Credo di sì.
È saper cogliere attimi di gioia e lasciarli penetrare nella profondità della propria anima, assaporandoli lentamente.
Sono pillole di serenità che mi rimarranno per sempre dentro e si scioglieranno nella mia anima nei momenti bui regalandomi la giusta positività per affrontarli.
Adoro il lago di Castelgandolfo che ho visto specchio del sole che sorge, del sole che tramonta, della luna e delle stelle e complice delle coppie di innamorati.
L’ho visto a tutte le ore e sempre l’ho amato per la pace, la serenità, la dolcezza e il languore che risveglia dentro di me.
20/08/2007
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