username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Riflessioni

Pagine: 1234... ultimatutte

Fanculo a chi non ci credeva

A 15 anni, quando ho iniziato a scrivere, amavo un sogno da ragazzino;a 16 anni era ancora un semplice sogno da ragazzino. A 17 anni mi sono sentito dire da chiunque che non sarei andato lontano, che questo mio "sogno" mi avrebbe lasciato l'amaro in bocca, che non era la mia strada, che non faceva per me. Ed io ci ho anche creduto, ingenuamente. Ho per circa un mese e mezzo smesso di scrivere, sembrava quasi mi fossi arreso. Ma poi mi sono reso conto che stavo facendo un grande errore, enorme.
Perciò ho deciso di riprendere a scrivere, con più determinazione e intensità;mi sono immerso nella lettura di qualsiasi genere o autore, rendendomi conto di poter migliorare tanto, tantissimo.
Gli anni sono passati ed ho vinto una selezione per partecipare ad una raccolta di poesie in comune con altri autori.
Ma, nonostante ciò, ai miei 20 anni questo era ancora un sogno, stavolta di un ragazzo un po' cresciuto. E adesso, all'età di 21 anni, ho pubblicato una raccolta di poesie tutta mia e vinto il mio primo concorso. Ma è ancora un sogno da ragazzino.
E sapete cosa vi dico? Lo so, il mio è un sogno da ragazzino, ma è quello che mi sta portando lontano ed è il sogno più bello del mondo.
Me ne frego se sia o no una cosa da ragazzini, scrivere è la cosa che amo di più e all'amore, beh all'amore, non si rinuncia mai.
Non so voi... Ma io farò strada o, perlomeno, farò questa di strada. E continuerò a coltivare il mio sogno da ragazzino fino a quando non ne sarò stanco.
Io sto vivendo il mio sogno, l'unico che ho e che voglio portare a termine. Nonostante tutto e tutti.
Fanculo a chi non ci credeva.
Anzi, grazie.



Il mondo virtuale

Vorrei tanto rivederlo, ma ho anche tanta paura...
Lui si chiede perchè faccio cosi, sono sfuggente, ascolto con stupore le sue parole
e ammutolisco " che nè sarà di me "
che vita sarà la mia " domande che cadono nel nulla...
Spiegandogli, forse bene la mia situazione : e dirle
quello che sento, in me c'è una donna in cerca della sua strada :
È stato lo sguardo di lui a svegliare quella parte di me,
che avevo chiuso in cantina :
Io senza mai avere avuto grilli per la testa, mai una sbandata,
mai una punta di desiderio per un altro:
Eppure senza volerlo i miei pensieri si ritrovano a girare continuamente
intorno a quello che ci siamo detti, vedendoci solo una volta...
Lui meraviglioso, coraggioso, gentile delicato, ha fatto una cosa,
non la dimenticherò mai, e per una donna tutta d'un pezzo come me,
ha avuto il valore di una dichiarazione pubblica...
A volte un tradimento solo mentale corrisponde, a un bisogno interiore profondo...
E solo per seguire un sogno " E per sognare quel sogno si rischia di perdersi...
Allora mi chiedo!!! è meglio tenerla chiusa la porta della cantina,
o aprirla, rischiando che la nostra vita ne sia travolta!!! Ah"lo sò, la mia è una
domanda, e non trova risposta... In lui ho trovato la mia piccola isola,
dove attrazione e senso di colpa convivono in perfetto equilibrio :
Mi dico che in fondo non faccio niente di male, il mio non è altro che un
amore immaginario " un gioco " ... Solo una storia " virtuale "...
Cioè consumata solo nella propria mente...
Quindi coltivare il giardino segreto della fantasia:
Per fare crescere il desiderio, e per restare in contatto con i propri bisogni:
Mi rendo conto che ripensare a lui mi dà una certa emozione...
Ho scoperto che tutto può sempre cambiare...
Ho ritrovato l'allegria, l'entusiasmo, canticchio di nuovo, e mi sento di
buon umore... Ma " ho preso anche una decisione, e ho preferito
allontanarmi dalla "" Chat ""... Almeno per ora...



Gente

Non c 'era nulla di particolare in quella metro che mi spingesse a guardare la gente e giudicarla e analizzarla Una giornata come le altre direi eppure strana C'era un signore seduto alla mia sinistra un tipo strano non so se fosse sposato ma aveva decisamente l'aria le porte si chiudevano e la metro ripartiva l'aria di essere soddisfatto nella vita E poi la voce che annunciava l'arrivo a San Pietro Ottaviano Ed un ragazzo davanti a me Il signore usciva lì E il ragazzo era sposato invece anche lui soddisfatto certo era strano con quegli occhiali e quei capelli Cipro lato destro ma ancora non ci siamo E poi aveva strani sandali Piaceva a lui Anche la ragazza al suo fianco ascoltava la musica era sicuramente una di quelle ex universitarie intelligenti e femministe tanta classe ma poco stile Pensavo che ero seduto dietro a tutto Cipro chiude prossima Valle Aurelia la mia Mentre immaginavo di scrivere tutto era diventato di nuovo arancione La signora romana col giornale aveva tirato giù gli occhiali da sole Era tempo di andare Quanto era strana la gente che si affrettava
Corro muto il passo
corro affretto l'ora
corro presto è tardi
corro che mistero
come un ritornello Eppure avevo bisogno di un bagno piuttosto che guardare C'era un signore anziano con una 24 ore (ventiquattro..) ed una donna di colore vestita di cielo Gente di ogni paese e di ogni lingua Siamo i più pieni di immigrati diceva il giornale però stiamo bene Il rosso poi è un bel colore ma le sigarette non fanno bene Dovevo far leggere il libro a quella signora C'era anche un ragazzo che girava parlava "è 'ngrande" chissà con chi parlava e soprattutto di chi Non avrei voluto essere quel "grande" detto da quel tipo sarebbe stata una sorta di offesa E poi che scomodità lì sopra Sentivo camminare e vedevo una signora avvicinarsi Il treno era arrivato Era ora di andare
Già si appresta
forse
è pronto a partire
Senza girarsi
via
senza guardare
scia
Viaggiare in treno quindi ecco la chiave

[continua a leggere...]

   0 commenti     di: Emanuele


Le fotografie che non hai scattato

Mi capita spesso di passeggiare per le vie del centro, per i parchi, semplicemente per le strade. Sono di passaggio, magari pure di fretta. Eppure, d'improvviso, come folgorato, mi capita di sentire una specie di clic. Uno scatto della macchina fotografica. Intorno a me nessuno sta fotografando. Semplicemente cammino, e di fronte a me vedo per un attimo solo, come una scintilla di fuoco, una posa perfetta per una foto. Un palloncino che vola, un riflesso sull'acqua, una madre premurosa, una sagoma, un colore dell'alba inenarrabile. E allora mi fermo. Mi devo fermare. Perchè mi sembra di vivere in una foto, di saltare da uno scatto all'altro; e se non mi fermo potrei rovinare qualcosa, tutti questi soggetti potrebbero accorgersi che sono entrato nella foto, nella loro foto, e potrebbero non volermi con loro. Mi devo fermare per sorridere di fronte a tutto questo. Per godermi la meraviglia. E pazienza se questa volta non ho con me la macchina fotografica. Forse, se l'avessi avuta a tracolla, non avrei colto tutte queste meravigliose pose intorno a me.
L'importante, mi dico sempre, è che questi scatti abbiano impressionato il mio cuore, piuttosto che la pellicola.
Le fotografie più belle sono quelle che non hai scattato. Quelle che nessuno potrà mai scattare. Fotografie che sono, e devono restare, il segreto geloso del mondo. Il segreto della natura. Il tuo segreto.

   2 commenti     di: Marco Ferraro


davanti ad un bicchiere

Sempre fregati noi scrittori "dannati".
Curvati su tavolini traballanti in bettole di periferia, con le braccia conserte e la testa china ad alitare su fogli insolenti, penosamente bianchi... a rimproverarci: "che c##zo scarabocchi a fare... ma trovati un lavoro, serio. (col "serio" pronunciato accentuato)

Ed il sapore del liquore al malto che esali dal fiato ti ritorna in faccia, perchè la bocca è a pochi centimetri dal tavolino.
"Sì... sì. Ci vuole un lavoro. Uno... serio. Ma dopo... Dopo. Butto prima giu' quest'altra stronzata... Poi, sì. Un lavoro."

La mano scarna solleva tremante un bicchiere di vetro pesante. Di quelli di una volta. Con una scheggiatura sul bordo. La testa si solleva. Un pensiero balza alla mente. Un sorriso ironico si accenna su un viso disgustato... disgustato da ipocriti, figli di papà, idioti, puttane d'alto borgo, vagabondi, politici, intellettuali, snob...
Un brindisi. "Che si fottano, tutti quanti."
E giu' il sorso.

Al lavoro.

   2 commenti     di: Romano PRESTA


A che servo se di me non son contento?

Osservo la povertà dei sorrisi e vivo nei pianti improvvisi. Mi ricopro di lacrime non solo mie e compiaciuto denigro il mio sentire.
Navigo negli universi infiniti cupi ma vivi e reciclo sempre un ennesimo dolore. Mi fermo pochi istanti e la mia vita scorre via senza aspettare che mi rialzi.
Son stanco. Son corroso dall'apatia che mi circonda e che lungo la mia via mi controlla e tante volte blocca il mio sentire.
Ma chi sono mai io? Son forse troppo diverso?
Ai posteri ardua sentenza. La mia sentenza è già viva in me.
Il nulla avvolto da dubbi e speranze che cade e non si rialza. Il niente mascherato da speranza inutile e ripetitiva.
L'auto stima? Non conosco questo termine. Mi è estraneo come il mio ridere ed inneggiare alla felicità. Tutto mi è estraneo. Alcuni giorni la mia ombra che si nasconde dai miei occhi, l'amore ed il rispetto che sfuggono ripetitivamente dai miei semplici e ripetitivi sguardi mi deridono e vincono.
Sfogo adolescenziale?
Sì, forse è così. I quaranta son vicini ed il racolto non è dei migliori. Non mi piace e condivido. Condivido il mio... un po' pazzo pensiero. Non son fesso e nemmeno un genio. Mi leggo dentro e sorrido.
Son proprio perso!



Espansioni chimiche

Un giorno rischiai di cadere tra i binari di un treno inesistente. Barcollavo come ubriaca, cantavo una canzone di cui nemmeno ricordavo le parole. Gli occhi erano secchi, già morti. Le dita erano calde, i palmi delle mani fredde, la sigaretta sapeva di acido. Le suole delle scarpe mi portavano a camminare sull'universo, proprio dove c'era il confine tra cielo e nulla. Avevo bottiglie di vetro rotte a farmi compagnia, e un allarme in testa. Mi ronzavano le orecchie e una chitarra risuonava nel ventre vuoto. Virginali tuffi nel passato mi si espandevano dal petto, quasi una mega bolla come quelle di Donnie Darko. Che caldo avevo quel giorno. Stavo bene solo quando dimenticavo che era solo un sogno.




Pagine: 1234... ultimatutte



Cerca tra le opere

La pagina riporta i titoli delle opere presenti nella categoria Riflessioni.