Grandi cumuli di rose,
di giunchiglie, di verbene,
di gerani e tuberose,
la mia gondola contiene.
Essa fissa nell'aurora
che sorride sul canale,
che i palazzi grigi sfiora
col suo bacio d'immortale.
Presso ad una testa bionda
che fra le verbene affonda
e di rose s'incorona,
il mio capo s'abbandona.
E la gondola ci culla
tutti e due soavemente,
ma la pallida fanciulla
nulla vede e nulla sente.
Chiuse son le lunghe ciglia
sovra il sogno mattutino,
ella sembra una giunchiglia
sotto il cielo cilestrino.
Nell'aurora, fra gli odori
dei bei cumuli di fiori,
questa gondola mi porta
con la mia diletta morta.