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L'Heautontimorumenos

Ti colpirò, senza odio e senza collera,
come un beccaio, come Mosè il sasso;
e perché possa al fine dissetare
il mio Sahara, le acque del dolore
zampillare farò dalla tua palpebra.

Rigonfio di speranza il desiderio
andrà sulle tue lacrime salate
come un vascello che si spinge al largo;
nel cuore inebriato dei tuoi singhiozzi,
che mi son cari, echeggeranno quasi
un tamburo che batte la sua carica.

Non sono forse un falso accordo nella
divina sinfonia, grazie all'edace
Ironia che mi scuote e mi morde?
Tutto il mio sangue, tutto, è questo nero
veleno; ed io non sono che lo specchio
in cui si guarda la strega.

Coltello e piaga, schiaffo e guancia, membra
e ruota sono, vittima e carnefice;
sono il vampiro del mio cuore, un grande
infelice, di quelli a un riso eterno
dannati, e che non possono più sorridere

 


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2 commenti    

2 commenti:

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  • silvia leuzzi il 22/09/2012 00:17
    Come il nostro Totò Merumeni creato dal Gozzano anni dopo, Baudelaire ci mostra l'omicidio di se stesso, la sua dannazione che è il pensare, l'entrare prepotente nell'animo e come il personaggio gozzadiano è vittima e carnefice di se stesso
  • rosaria esposito il 12/06/2011 21:55
    veemenza viscerale di sentimenti estremi e contrastanti..