VieniNerina! Siediti
Lieta sui miei ginocchi
E ti scintilli cupida
La voluttà negli occhi;
Vieni, ed il collo cingimi
Con le soavi braccia,
Io nel tuo sen che palpita
Nasconderò la faccia.
Squarci la terra i fumidi
Visceri suoi profondi,
Crollino i cieli e riedano
Infranti al nulla i mondi,
A me non cal! Se il roseo
Labbro, sul labbro mio
Serri, Nerina, impavido
Sfido la morte e Dio.