Chiedo con quale diritto, interrompo un feto.
Comunico alla mia mente che ciò non è giusto, eppure mossa da un percorso di pensieri che si rivolgono contro.
Non lo vedo, non lo sento, non si muove.
La flebile voce sorge, forse è la cosidetta morale, la grande entità religiosa, il vociare della gente.
E allora qualunque sarà la decisione, rimarrà sempre sospesa, come un interrogativo.