Il buffo della vita è di costatare che più le persone le gratifichi, più si sentono autorizzate a schifarti... forse perchè abitualmente ignorati, non gli par vero di restituire un po' dello sterco di cui si cibano abitualmente.
Gli altri possono gratificarci o disprezzarci, amarci o odiarci, ma al di là dei sentimenti che possiamo provare, ciascuno risponde alla propria coscienza di quel che fa o dice. Di conseguenza, il mia coscienza è al di sopra di ogni cosa e quando la mia Anima sarà di fonte all'eterno Giudice, la mia coscienza prenderà la mia difesa. Un bacio domenicale. Fabio.
troppo personale, in questi case è meglio parlare in prima persona, se si generalizza troppo su esperienze personali si rischia facilmente l'incomprensione e il dissenso
Grande Fabio non era una stupida canzoncina, come credevamo forse in quel tempo di infanzia e di spensieratezza. La vita ci ha dimostrato che è drammaticamente così. Grazie della tua attenzione grazie veramente
Sicuramente hai constatato anche tu che il mondo è ... vario, ed è anche questo uno dei motivi per cui tutto va male. Antoine cantava: Tu sei buono e ti tirano le pietre, sei cattivo e ti tirano le pietre. Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, sempre pietre in faccia prenderai. ecc... Era solo una stupida buffa canzoncina...
Grazie Alex e grazie a Salvatore, che rassicuro: non è un pensiero dovuto ad una contingenza particolare, è una riflessione generale maturata nel tempo. Tanto per filosofare un po' no? Ciao a tutti
Anonimo il 09/02/2013 13:47
In genere succede così, ma non sempre. Ma che genere di persone frequenti?
Grazie ragazzi sappiate che è mia abitudine reagire con sufficiente rabbia a tutte le vessazioni che la vita ci pone di fronte, finanche i superbi e gli spocchiosi ahahahhahah
Se ti schifano trova pronta una risposta: "Non credevo di essere così fortunata". Un saluto.
Anonimo il 09/02/2013 07:49
Cara Silvia, una delle soddisfazioni più grandi -ed utili!- della vita, è far dipendere la serenità e la gioia unicamente da noi. Se poi anche gli altri ce ne donano, ben vengano ovviamente, il resto... anche quando non si può fare a meno di affrontarlo e combatterlo, sempre saggio è farlo scorrere il più possibile in fretta sulla nostra anima, senza lasciare tracce che solo male possono fare. Inutile.
è un osservazione acuta la tua, e la trovo molto veritiera... normalmente la sofferenza non viene trasformata, ma rimane un veleno potente dentro di noi, pronto ad agire contro chi riteniamo inoffensivo...
Non tutte le persone sono uguali... se poi si ha la sfortuna d'incappare sempre (destino avverso?) nello stesso genere, allora non c'è scampo. In un bel romanzo di Kundera dal titolo "l'immortalità", si parla del "quadrante della nostra vita", una specie di destino che caratterizza come il quadrante di un orologio tutta la nostra esistenza. Se non l'hai fatto, ti consiglio di leggerlo perchè è illuminante.