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Anonimo il 06/04/2013 16:42
Sono d'accordo con lei, Ugo. Sa quante volte, persino da ragazza, meditavo su quelle persone che lavoravano così tanto per la soddisfazione di quadagnare molto, trascurando altre cose, magari le più importanti.
Vi è gente che fa molti sacrifici, per avere un domani più "sicuro". Così molti arrivano in vecchiaia senza aver goduto le cose più belle della vita e le voglio riportare una mia vecchia poesia "Basta un nulla" che diceva così:
"... Ma è sufficiente un dolore alle ossa,
un cedimento del cuore,
un segno qualsiasi degli anni
che trascorrono inesorabili,
perché tutta la gioia svanisca.
Le cose tanto desiderate sono lì,
basta allungare una mano.
Ma basta un niente,
un soffio
e si deve lasciarle per sempre.
Anonimo il 06/04/2013 07:54
Caro Ugo, hai scritto una profonda verità su cui molto ci sarebbe da riflettere. Purtroppo succede quando il denaro diventa l'unico valore essenziale.
Senza contare che molta gente muore ancor prima di ammalarsi e senza poter spendere nulla, neanche per curarsi o per divertirsi.
sante parole, ma l'ingordigia umana non ha limiti la sete di denaro non li fa accorgere che poi non gli serviranno. più a salvarsi. giusta riflessione e condivido infatti io a 57 anni sono andato in pensione a godermi la famiglia e i nipoti. un sentito saluto
L'avaro è la persona più povera della terra. L'unica cosa positiva di chi lavora tanto... tanto è che lascia tempo alla moglie per consolare gli amici.