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E vatti a fidà con chi vive con te da sempre

La giornata era bella, ma mi sentivo insolitamente vuoto e pesante e nello stesso tempo vivevo una sensazione veramente difficile da descrivere... Direi impossibile. Affacciato alla finestra, seguivo distrattamente il ravvivarsi del mattino, nella strada sottostante... Quando dal fondo della via vidi avanzare una figura insolita, che m'ispirò d'istinto una gran simpatia. Una tizia, non bellissima, ma piacente, un po' grassoccia, con uno di quei culoni che non passano inosservati, avanzava lentamente al centro della strada, esponendo ben visibile un gran cartello inneggiante allo sciopero generale, e giunse sotto la finestra. Si fermò un attimo, mi guardò e poi proseguì lentamente... Ed improvvisamente iniziarono in me stesso una serie di strane e brutte sensazioni, mai provate prima nella mia vita. L'aria non aveva più odore, la brezza del mattino non era più fresca, non udivo nè gli uccelli, nè lo stormire delle fronde degli alberi, non percepivo più il davanzale della finestra con le mie mani, la mia saliva non aveva più sapore... E mentre continuavo a guardare giù, riapparve la tizia, che tornava a ritroso, sempre con il cartello in mano e seguita da quattro tizi in fila indiana... Arrivarono tutti e cinque sotto la finestra... Si fermarono un attimo... Mi guardarono intensamente e proseguirono muti... E dopo un attimo anche la vista mi abbandonò e rimasi con una sensazione di globale solitudine, brancolante in un nero, che più nero non si può... Erano ore ed ore che giacevo, credo sul divano, quando una voce mi fece risvegliare. Improvvisamente riaprii gli occhi, me li stropicciai per bene, mi morsicai le labbra e la lingua, mi sfregai le mani, mi soffiai il naso, mi sturai le orecchie e ripresi piena coscienza di me stesso. La tizia era seduta di fronte a me, dietro il tavolo del salotto. ed il suo cartello era appoggiato in terra. Mi chiamò con dolcezza e mi disse. Siediti vicino a me. Chi sei risposi? Sono la tua anima replicò e sono entrata in sciopero contro di te, ed il tuo cervello. Seeeee, risposi Io!! Ma come??? Replicò ancora, non ti sei accorto di come i tuoi sensi ti abbiano mollato, appena hanno udito il mio richiamo, e sono venuti in corteo con me, contro di te?? Azzzzz, replicai, mò ho capito... Tutte quelle strane sensazioni, Però mi sembra che il tuo sciopero, per mia fortuna, sia durato poco... Ed ora dai, non fa la stronza, riprendi il tuo posto. Ah no rispose, prima devo prendere accordi sindacali che prevedono nuovi impegni più precisi del tuo cervello, soprattutto ad un tuo globale "nuovo stare" in questo schifo di mondo... Se no me ne vado per sempre. Allora parla con lui risposi, mi misi in disparte e vidi che iniziarono a discutere animatamente... La trattativa era serrata, richieste e contestazioni da entrambi le parti... Ma anche una profonda reciproca inevitabile attrazione... E finalmente dopo non so quante ore di dibattito caldo, si giunse ad un accordo finale, che per mia buona sorte, fu sancito da entrambi con proclama ufficiale. Fu definito il pensare ed il fare... Furono irrimediabilmente schematizzati ideali, sentimenti, sensazioni e voglie... E soprattutto definito un nuovo modo mio, d'appartenenza a questo mondo.. E fu firmato anche un patto di futura non belligeranza... Ed alla fine ho dovuto firmare pure io a garanzia e testimonianza del tutto. Per fortuna che in me ci fu una totale ed armonica ricomposizione... Che devò dì, infine:Sò contento(Uhhhmmm lo devo dì per quieto vivere) Ma guarda tu che sorta di rivoluzione m'hanno imposto quei due, per il loro esclusivo interesse... Ed alla mia veneranda età poi...!!!!!

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Anonimo il 30/10/2013 16:44
    Letta molto volentieri Aurè, interessante e molto bello!
  • Vincenzo Capitanucci il 30/10/2013 08:29
    Molto bello Auro... un black out... totale... dei cinque sensi... per definire un nuovo contratto sociale.. fra anima e cervello..

    capita raramente nella vita... e porta... sulla veranda degli occhi... ad un quieto vivere...

1 commenti:

  • Anonimo il 30/10/2013 09:09
    Che unione inconscia tra la mia coscienza e la tua, oggi, Auro! Veramente bellissima. Avevo letto, senza commentare, la tua solita poesia d'amore, bella, bellissima, ma tutta concentrata sull'individuale... Sono andata a scrivermi un aforisma tutto concentrato sullo spirito comunitario... Poi sono tornata agli altri scritti di oggi ed un tuo aforisma-racconto ho scoperto più comunitario ancora del mio per forza incisiva. Anche la tua coscienza, oggi, come la mia, e chissà quante altre, nonostante i tempi attuali, sensibile era -non riusciva a non essere- ad altri richiami oltre a quelli solo personali, <Apparentemente> solo personali. Sempre. Perché di solo personale nulla esiste. Grazie, Auro. Oggi sono proprio contenta di TE.

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