L'estrema sofferenza porta a basare la propria vita su analisi ineccepibili, sillogismi assolutamente perfetti che producono granitiche soluzioni di pura logica. Ma non si rischia di partire da premesse sbagliate?
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Anonimo il 07/12/2013 17:54
Martina,
in confidenza, credo che la tua tesi sia colma di raziocinio che concede spazio( meno male) al dubbio. Secondo me, le premesse sono sbagliate, se non si riesce a cogliere le occasioni che la vita offre, dominando la sofferenza.
Ho risposto alla tua richiesta.
Ciao.
Vera, ho riletto ora il tuo commento in un momento di dolore estremo... e per me non è assolutamente un legame che unisce, anzi, ha distrutto tutto... ha raso al suolo la mia famiglia, anche la "famiglia" che cercavo di costruirmi, le nostre vite... la mia vita. E ora sono sola, nella mia vita sono sempre stata sola nel dolore. Le persone intorno a me ne avevano paura, come se rimanendomi vicino il mio dolore li potesse contagiare. Sei stata fortunata ad avere una "famiglia", qualunque essa sia, con cui dividere il dolore. Ti auguro ogni bene, di cuore.
Anonimo il 29/11/2013 17:08
Quando la sofferenza è grande, disumana, non è certamente alcun ragionamento a salvare e non c'è alcun ragionamento di altri, estranei ad essa, che possa illuminare. Può fare miracoli e trovare soluzioni unicamente l'Amore, sia di chi soffre, che di chi assista. Certamente poi aiuta -indirettamente- anche l'aver affrontato seriamente, in precedenza, il tema del dolore: come frutto della libertà, e dei legame che tutti unisce, nel bene e nel male.