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Un povero diavolo
Quella sera, stavo tornando a casa, notte gelida, tempo pessimo, nessuno per strada. A pochi metri dal cancello della mia abitazione, fui fermato da un uomo tutto imbacuccato, alto e corpulento.
Fermati mi disse, bloccandomi il braccio.
Chi sei? Che vuoi? Gli chiesi.
Sono il diavolo e voglio la tua anima, rispose.
Mi soffermai per un attimo a pensare, senza provare alcun timore, e gli risposi:La mia anima è pura, se la vuoi ti costerà molto.
Tutto ciò che vuoi in cambio. per me va bene, rispose Lui.
Ok, dissi ancora io, cancella tutte le guerre dal mondo, dona a tutti gli esseri viventi libertà e pari dignità e fai sparire la povertà.
Va bene, disse ancora, ci vediamo qui tra un mese alla stessa ora, e sparì.
E quello fu il mese più bello del mondo, da quando era stato creato, in quanto tutto ciò che avevo chiesto si realizzò.
Alla scadenza prefissata mi recai all'appuntamento
poichè un'anima pura mantiene sempre i patti, ed incontrai di nuovo il diavolo, che mi stava aspettando, ma era immobile, seduto sul marciapiede e senza quella sua grande aria, d'infinita superbia.
Son qui, gli dissi, hai mantenuto i patti, ed ora prenditi pure la mia anima.
Purtroppo non posso, mi rispose,.
E perchè?
Perchè non so più che farmene, con tutto quel popò di bene che m'hai fatto fa, mi son giocato la carriera, e m'hanno sfrattato dall'Inferno. La tua anima pura mi ha sconfitto.
Mi sedetti al suo fianco... E lui:E mò che faccio?
Ebbi un'improvvisa spinta dalla mia anima e gli dissi:
non ti preoccupà, dammi la mano e vieni con me, piuttosto, hai ancora qualche potere?
Solo per pochi giorni, per gentile concessione, dovuta ai miei validi trascorsi.
Bene, replicai ancora, allora sfrutta questi poteri, chè dobbiamo fare un lungo cammino... Ed anche io ho bisogno del tuo sostegno.
C'incamminammo nel buio della notte, e così per giorni e giorni, finchè non arrivammo in uno sperduto paesino.
Alla periferia di questo paese, trovammo una capanna circondata da un'atmosfera magica.
C'era un bambino appena nato, deposto in unn giaciglio di fortuna, che piangeva;Una donna china su di lui, uno stuolo di strani esseri alati, che volteggiavano dinanzi all'ingresso, intonado un canto celestiale, ed un uomo alto e robusto, che vigilava sul tutto.
Anche se pensavo di trovarmi in un sogno, capii di esserre arrivato dove la mia anima voleva... Mi staccai dal mio compagno di viaggio, ed entrai in quella capanna.
Mi misi, così, accanto alla donna, che non sembrò neanche accorgersi della mia presenza, a contemplare estasiato quel bimbo.
Ma all'improvviso il canto degli esseri alati
s'interruppe, il bimbo smise di piangere, l'uomo uscì dalla capanna, e la donna stessa, si alzò e si portò all'ingresso.
Mi alzai pur'io e che vidi? Un uomo bellissimo,
inginocchiato tra la neve che urlava a squarciagola:Ora anch'io ho la mia anima, e continuava a guardarsi le sue mani candide con il massimo della sorpresa.
Colsi il sussurro della donna all'uomo che guardandolo negli occhi gli diceva:È vero, che sono esperta di miracoli, ma questa non me l'aspettavo neanch'io.
Si, era propio quel povero diavolo del mio compagno di viaggio, che continuando a non staccare lo sguardo dalle sue mani, si era lanciato in un pianto dirotto... Ma di grandissima gioia.
Io, cogliendo di sorpresa tutti, rientrai nella capanna, e m'inginocchiai di nuovo dinanzi a quel giaciglio;Ed il bambino in un attimo d'improvvisa e miracolosa razionalità, mi guardò con dolcezza, sollevò le sue braccine, mi accarezzò e serrò una delle sue manine in un pugno, lasciando ben visibile in alto il suo piccolo pollice, in segno di vittoria... mi fece pure l'occhiolino... E riprese a piangere..!!
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