Mi piace annusare il mattino, sa di nuovo.
Tutti abbiamo un odore più buono, al mattino: pane fresco, caffè caldo, doccia fresca, deodorante appena spruzzato, voci calme e pensieri ovattati, scomposti o da comporre.
È una linea di frontiera tra il pensiero e l'azione, è la giusta prospettiva, vergine, scevra da ogni contaminazione se non quella della promessa. Un cambio-turno che mette in stand-by la vita, quella terra di nessuno dove non sai mai se tutto è finito o debba ancora cominciare.
Le puttane vanno a riposare, i metronotte tornano a casa. Li accomuna la stanchezza, la fatica o forse una speranza che, nella luce dell'alba, sorge come il sole e confonde le tenebre.
Si, mi piace il mattino, e mi piace il suo odore; mi piace quando mi guarda in faccia.
È la notte che ti sei appena scopato e tu, guardandola negli occhi, non sai mai se la prossima sarà migliore, o se questa era l'ultima.