Quasi non avevo il coraggio di commentare poiché la disperazione è una cosa terribile... Però, un pensiero almeno mi viene spontaneo: la peggiore, anzi, forse, l'unica vera disperazione non è quella che ci procura l'esterno a noi stessi, qualunque esso sia, ma la nostra <interiorità>. Poiché solo questa ci aderisce in modo così intimo... pieno. Ma, allora, non è forse possibile anche dominarla la disperazione, almeno quando padroni possiamo essere di noi stessi?...
L'essenziale della vita è nel Mistero che l'ha causata, e non dipende da noi, ma a noi spetta di portare a termine la caccia al tesoro, quella che conduce al centro di noi stessi, del quale abbiamo dimenticato di essere un breve bagliore.
@ Vera: Io trattengo fuori la gioia, perché se le apro la porta si tira dietro sempre la disperazione, e non posso permetterlo, non avendo tazze da tè sufficienti... offenderei entrambe
Credo che per vincere la disperazione occorra dare all'esistenza la sacra importanza che essa ha, rifiutando di lasciarsi trascinare dal bisogno di rigettare la vita. Sto pensando a che accadrebbe se morisse mia moglie, e la prima cosa che mi viene in mente è che non so far funzionare la lavatrice...
Sto scherzando, naturalmente, quando la mia serietà inclina alla disperazione data dall'apprensione mi rifugio sempre nello scherzo, ma so che posso farlo solo perché in realtà non sono disperato. Credo che l'ultima volta che ho versato lacrime sia stata quando avevo tre anni di età, ma forse sono ottimista.