Il termine riflessione si presenta come fosse una via breve, capace di condurre il pensiero analitico verso la comprensione del senso profondo che le diverse realtà si guardano bene dal rivelare a chi non sa riflettere a fondo. In realtà è un imbroglio legato al fatto che ogni riflessione genera un capovolgimento, e non solo dell'immagine che si riflette in uno specchio, ma anche del pensiero che, analizzando, scompone la realtà sezionandola, così come ha fatto mio nonno col suo motorino sputafuoco (mia nonna lo chiamava, sarcasticamente, sparagandulin) che è rimasto per sempre sdraiato a pezzi su un lenzuolo in cantina, ed è ancora lì, allo stesso modo della verità dissanguata stesa sul tavolo dell'obitorio che chiamiamo, invasati d'orgoglio intellettuale... la nostra "mente".