In fondo si scrive per dire ciò che si pensa, e si pensa per descrivere quanto si riesce a intuire, e s'intuisce perché si è intelligenti. Verrebbe da concludere che si scrive perché si è intelligenti, oppure perché si vorrebbe esserlo...
Pirandello era molto simpatico e acuto, ma le sue novelle hanno tutte lo stesso serio difetto: ti lasciano a mezzo fiato, perché non terminano chiudendo il cerchio che è stato aperto dal loro iniziare. Io so il perché: Pirandello era eroso da una lotta interiore tra la sua spiccata intelligenza e personalità e la sua centralità spirituale della quale percepiva la presenza, ma con la quale non aveva rapporti. Ed è solo quella centralità a poter chiudere cerchi...
Scrivo perché vorrei esserlo... vorrei essere come Pirandello ma ahimè, la mia intelligenza non si spinge al di là del mio naso. Forse scrivo anche per esorcizzare le mie paure.