Anche ciò che muta deve essere preso sul serio, perché è espressione di Ciò che non muta, attraverso questa espressione la Realtà assoluta ci parla, e non darle importanza non sarebbe saggio, perché si perderebbe l'occasione per imparare a distinguere l'armonia dalla disarmonia.
Grazie Ugo, e' con immenso piacere che condivido con te questa riflessione!
Hai compreso, ed espresso in modo chiaro e semplice da comprendere, ciò che ho tentato di esprimere, in poche parole, e tanta difficoltà. Ma sono contenta che sia stato spunto per un momento di riflessione, mi piace questa condivisione, gradisco anche la tua correzione e ne faccio tesoro. Grazie Ugo
Senza saperlo, Teresa si imbatte in un termine complesso, vasto e decisamente articolato, un termine che ha a che fare con il Creatore. L'immutabilità comprende solo l'Essenza di Dio e dei suoi decreti, anche se Iddio prevede le casualità, ma restano nella Sua mente e non ci è dato di conoscerle. Brava Teresa per averci proposto questo momento di così alta riflessione.
Si' Massimo, cio' che tu hai spiegato, come sempre in modo eccellente, e' cio' che ho gia' meditato e compreso, in parte, soltanto come l'ombra di una grande luce. Tu chiami Assoluto cio' che io identifico con Dio... ma su questo, credo, siamo concordi.
Buona giornata
L'universo muta senza soluzione di continuità, ma il principio universale che impone il mutamento non muta. Se potesse cambiare l'intero universo ne morirebbe perché il battito del suo cuore è la mutazione. I princìpi universali metafisici sono assi fissi attorno ai quali la realtà mutevole vortica, ma essi sono una molteplicità e sono, di conseguenza, relativi al Principio primo, anche se lo sono al grado minore possibile. L'Assoluto è unico e indiviso, unico eterno e infinito. I principi universali entrano ed escono dal respiro del Mistero assoluto: escono attraverso il suo espirare e ne sono riassorbiti dall'inspirazione. L'universo è indefinito nel suo essere finito e alla fine di ogni ciclo cosmico esso si rinnova, per la stessa legge che rinnova gli esseri alla fine dei loro cicli vitali, per l'analogia che lega il piccolo al grande, dovuta al fatto che il grande obbedisce alla legge del piccolo perché è l'insieme di piccoli. L'Assoluto, invece, obbedisce solo a se stesso perché è oltre al piccolo come lo è al grande, è oltre anche all'essere e al non essere e persino dire "oltre" lo limiterebbe, perché dire oltre farebbe rientrare l'Assoluto dell'estensione, cosa che non potrebbe essere perché l'Assoluto è causa dell'estensione e della durata. Ogni causa, anche nella realtà relativa, non partecipa ai suoi propri effetti né da questi può essere modificata. Spero di esserti stato utile, quella da me esposta è metafisica universale conosciuta da tutti i saggi appartenenti ai popoli di tutto il pianeta e tutti i Profeti l'hanno conosciuta nella sua essenza non relativa.
Condivido il tuo pensiero, Massimo, davvero, ti ringrazio per aver fatto più luce su questa mia riflessione che nasce sicuramente da una mia esigenza, alquanto soggetta a mutabilità, quindi non meritevole di essere seriamente considerata, di mondare l'esistenza da quegli aspetti, che spesso gravano pesantemente sulla qualità della vita, che mutano, che sono indotte da 'intelligenze' vacue e fluttuanti che sviano l'attenzione da cio' che veramente e' degno nel nostro breve vivere. Credo che saggezza indichi anche al discernimento e il mio voleva essere un invito, soprattutto a me stessa, ad essere piu saggi. Ma questo e' solo il mio 'piccolo' elucubrare...
No non e' tutto mutabile...
Immancabilmente nasce un nuovo giorno e sopraggiunge la notte...
Non mutano il susseguirsi delle stagioni...
Non cambia il ciclo della vita...
Immutabile e' l'incontro con lo sguardo spento della sofferenza...
Immutabile ne e' l'indifferenza, l'accidia