Casualità e accidentalità non sono affatto sinonimi tra loro. Il caso è l'assenza di leggi cicliche o non cicliche, e dovrebbe essere un caotico sovrapporsi di eventi, slegati tra loro, perché ogni realtà priva di causa dovrà comparire dal nulla o dall'accavallarsi di altre realtà senza inizio e, di conseguenza, anche senza una fine sensata. Il caso non può esistere, perché non costituisce il principio di nulla, e si può dire che sia l'assenza di essenziali ragioni d'essere. L'accidente, invece, è un evento nel quale due diverse realtà si trovano a essere in contrasto tra loro, o in accordo, senza che a generare lo scontro o l'incontro siano state cause tra loro accordate o semplicemente coincidenti. Ovviamente l'incontrarsi o lo scontrarsi di due eventi che, apparentemente o realmente, non hanno ragioni per bisticciare o fare accordi in un dato momento, non significa che essi non siano ognuno l'espressione di cause generatrici, ma indica soltanto che il loro incontrarsi non sia dipeso dall'ordine al quale appartengono, oppure vi dipenda senza che sia possibile determinare la gerarchia di questo supposto ordine la quale, tuttalpiù, sarà visibile dopo un certo lasso di tempo, oppure mai.