Semplicemente odiamo tutto ciò che, rispecchiando le nostre paure, ce ne ricorda l’esistenza ed il potere.
Quando nella depressione odiamo noi stessi, lo facciamo perché in quel momento siamo noi, sconfitti, ad incarnarle.
La disperazione la trovo molto coerente e riscontrabile nella depressione, la "rabbia" che hai esperesso tu può essere intesa come attuazione, messa in pratica dell'odio, quindi coinciderebbe, però anche in altri modi; dipende da cosa intendiamo con "rabbia"
Più che odiare noi stessi per le paure che proviamo ci odiamo per ciò che non abbiamo saputo fare, per le nostre incapacità. Se poi scendiamo più a fondo, le paure potrebbero riconoscersi nelle incapacità o timori di non riuscire a far una certa cosa. Anche se l'odio (inimicizia) è un sentimento più acido del disprezzo. Ma possiamo essere spietati con noi stessi. Spesso lo siamo autocriticandoci severamente ed emettendo sentenze senza concederci appello.
Una buona notte e grazie del contraddittorio Giovanni!
sono contento che avevi letto bene, ma dal tuo commento "breve" avevo frainteso.
Si, siamo noi ad incarnare le nostre paure, a realizzarle, a lasciare che prendano il sopravvento.
Sulla questione del disprezzo (secondo me non è un concetto così incompatibile con quello di odio) e della depressione, secondo me diciamo la stessa cosa in lingue diverse. noi ci odiamo (disprezziamo) perchè siamo diventati vittime oppresse delle nostre paure, quindi ci odiamo (disprezziamo) perchè non abbiamo saputo fare per impedirlo. anche se alla fine penso che, seppur logico, questo passaggio non sia così immediato nella vita reale.
In fondo, se ci siamo abbandonati alle nostre paure, non potrebbe esserci un perchè? Buona serata e grazie dei commenti Vito!
Sì Giovanni, ho letto bene...
Quando si è depressi odiamo noi stessi perchè? tu dici perchè siamo noi ad incarnarle. Che cosa? Dalla frase precedente deduco che ti riferisci a le paure.
Quindi ho scritto che più che odiare noi stessi per le paure che proviamo ci disprezziamo per ciò che non abbiamo saputo fare. Avevo cercato di essere breve
Una buona serata.
Vito
Grazie del commento Vito! comunque ho scritto che noi odiamo noi stessi, non che abbiamo paura di noi, ma siamo diventati l'incarnazione delle nostre paure, che si sono quindi avverte, hanno preso il sopravvento...
Odiamo ciò di cui abbiamo paura, per certi versi è condivisibile.
Ma quando si è depressi più che paura di noi stessi, abbiamo ribrezzo di noi stessi, incarniamo ciò che disprezziamo.
Però come impostazione mi è piaciuto.
Vito