Ci lasceremo cullare da un'amaca aggrappata ad una nuvola senza cielo, ad una nota senza tempo e pentagramma. Avremo ore da riempire di attese, per gustare ancora una volta il sogno di perderci per sempre negli occhi, prima di svegliarci riflessi nel portaritratti vuoto. Saremo vagabondi e distratti, incantati dalla voce stonata di un volto senza nome né sguardo. E avremo parole, tutte quelle che disegnano il bacio dimenticato nel sospiro sussurrato, gridato, sfinito, bagnato dalla rugiada dell'aurora.