La riflessione sorge da visi e atteggiamenti che mi portano a pensare che esista gente che, suo malgrado, riversa il proprio male di vivere sugli altri. Vittima e carnefice si confondono. Giacomo ha correttamente interpretato le mie intenzioni, con la sola eccezione del fatto che non sempre chi nutre rancore per gli altri a prescindere, sa di essere giunto alla sopravvivenza e di aver rinunciato alla vita.
Anonimo il 27/03/2010 17:14
Ma il rancore può davvero essere un mezzo per sopravvivere? Se si vivesse per ciò, a cosa si ridurrebbe la vita?
Anonimo il 27/03/2010 14:27
Il rancore, come altri sentimenti, fa sentire di essere vivi. Io mi sento vivo in altro modo, ma certamente per alcune persone può essere un modo di sentire che c'è ancora uno scopo, per quanto assurdo.