Valori cambiano da tempo a tempo ma l'impatto dell'umanità in questo periodo di sopravvivenza pos-tecnologico evidenzia purtroppo tutto e troppo. Concordo.
ipocrisia, hai proprio scritto la parola giusta... e ne sono così disgustato che di metterci dita in gola non ce n'è più nemmeno bisogno... sono sicuro che mi capisci.. Grazie ancora per il tuo commento Karl!
Anonimo il 27/06/2010 00:27
cavolo se hai ragione... la morale di oggi è un prodotto reciclato, che sa di stantio... la plastica di un'ipocrisia che ti fa venire voglia di metterti due dita in gola
Concordo anche con questo, Tania, ormai funziona tutto al contrario... In fondo penso che la moralità sia qualcosa di totalmente inutile all'uomo. Bisogna badare al concreto certe volte, ai fatti, alla natura umana e delle cose che ci circondano, ai problemi e a come risolverli. In tutto questo, la morale ed il buonismo farebbero bene a essere messi da parte.
Uno strano vizio dell'uomo, questo, di voler rinnegare la propria umana natura. Giustamente, si vede che a qualcuno conviene.
Anonimo il 06/04/2010 22:33
Non so se sentirmi più disgustato dalla morale o dal comune!
Anonimo il 06/04/2010 09:45
L'esistenza non è "morale". Essa è legiferata dai principi universali sui quali poggia. La morale nasce dall'intrusione del sentimentalismo in questi principi, differenziandone le conseguenze in dipendenza dalle latitudini e dalle convenienze individuali, di razza, di cultura, e di stronzaggine dei popoli che adottano queste morali per trionfare sull'universalità dell'essere. La morale diventa un sentire comune in conseguenza della cecità interiore comune ma, in realtà, da questa comunione ci guadagnano sempre i soliti stronzi opportunisti e vigliacchi. E ben gli sta.