Non sono d'accordo però, anche se non è vero, dobbiamo agire come se lo fosse. La nostra natura è più profonda della nostra cultura ma bisogna credere che siano in rapporto inverso.
"L'ottimismo della volontà, il pessimismo della ragione."
Anonimo il 16/11/2011 12:16
La vita ci appartiene, il minimo dovuto è quella di crearla, plasmarla o ferirla con le nostre mani
Sono d'accordo. La maturità di un uomo la si riconosce, non per niente, anche nella capacità che questi ha di essere responsabile delle proprie azioni, di saper riconoscere che quanto di ciò che ha detto e fatto è frutto solamente del suo proprio giudizio.
Credo che limitarsi a rimettere il nostro arbritrio a una fonte esterna (la si chiami come più piace) sia forse uno dei più gravi problemi che affliggono l'essere umano. D'altronde, come possiamo autoformarci, se noi stessi medesimi non vogliamo andare incontro alle nostre idee, manie, isterie?
La ragione la si può sempre trovare, nella ragione come nel sentimento, basta aver la volontà di cercarla.
Volevo spendere due parole sul mio aforisma: "il concetto espresso si riferisce, in particolare, a tutte quelle situazioni di vita in cui ci si "piange addosso" e si soffre per ciò che ci è capitato, senza riuscire a trovare una ragione o un perchè".
Credo, invece, che ciò che accade (spesso ripetutamente) sia dovuto al nostro modo di essere, di comportarci e di relazionarci.
Noi siamo responsabili, quindi, nella misura in cui "agevoliamo" gli eventi che ci riguardano e che, ovviamente, interessano sovente anche altri soggetti.
Grazie per la vostra attenzione, commenti e critiche. A rileggersi presto, ciao.
Ci sono troppe variabili in gioco nella vita dell'uomo per dire che siamo parecchio responsabili di ciò che accade a noi stessi... se invece intendi che siamo molto responsabili di ciò che causiamo agli altri, allora hai pienamente ragione
Senza credere a un destino, un dio, una provvidenza, non sono d'accordo. Puoi fare tutte le scelte che vuoi ma se casualmente una persona ti investe con la macchina, anche dopo tutte le scelte che vuoi, la tua vita dipende ancora da te? ne sei ancora così responsabile?
Quindi e' vero l'aforisma di Antonio, ma la maggioranza non ne sono in REALTA' coscienti SE NON PER FEDE.
lA LIBERTA' nel vero senso del termine e' solo un termine, un nome che l'uomo ha "creato" per definire un "qualcosa" che in realta' non puo' esistere.
Solo una illusione nel mondo virtuale quale viviamo.
La liberta' totale e' solo di Dio e DELL'UOMO CONSAPEVOLE di essere uno, nulla e contenmporaneamente un molteplicita' di TE STESSI che non hanno paradossalmente ESISTENZA REALE!
Dio: quale unica realta assoluta dell'esistenza! Tutto il resto e' solo emanazione di se stesso, involuto nelle condizoni del tangibile e creato...
Ma pienamente cosciente di se stesso nnell'energia, o spirito.. chiamatelo come volete.
un saluto
Più siamo anime grandi più il raggio d'azione della nostra responsabilità si allarga ad includere gli altri; di contro più siamo anime piccole più diminuisce ad escludere anche noi stessi...
L'uomo e' come una trave poggiante su due punti.
Sulla trave agiscono delle forze in vari punti della stessa.
Il punto di flessione della trave e' la Risultante di quelle forze.
Le forze che agiscono sulla trave rappresentano i condizionamenti più o meno consci, spesso inconsci in parte contraddicentesi.
La scelta che facciamo e' la risultante. E in determinate circostanze abbiamo l'illusione del libero arbitrio ma la risultante e' sempre la stessa..
Se le condizioni e circostanze che si presentano sono quelle della volta precedente la risultante e' sempre o quasi la stessa!
L'uomo crede di "fare" ma piuttosuo e' un "non fare"...