Se uno vi dimostra per iscritto che scrivete male e pensate peggio, voi lo attaccate imputandogli di non scrivere.
- mi dai il permesso di usare il commento che ti ho appena messo come "opera"???
... ti metto tra i preferiti! sei "TERRIBILE"
- mi dai il permesso di usare il commento che ti ho appena messo come "opera"???
- - Il "pensate peggio" riguarda la coerenza, la logicità del pensiero, anche in un contesto dialettico. Nessuno potrà dirti come e che cosa pensare, ma molti potranno correggerti se esponi, bene o male che sia, un pensiero sviluppato in modo sbagliato.
"Illeggibile". "Nulla che si possa amare", sì, proprio questo. Chi legge per leggere, e non per scrivere complimenti, vuole amare. A volte arriva ad amare anche l'illeggibile per quanto vuole amare. Ma poi torna in sé. - QUESTO, poi è stupendo e verissimo! pensa che di recente ho avuto a che fare con persone che, quando le si commenta tutte ci ci, vanno in brodo di giuggiole, mentre se poco poco fai capire loro che stanno scrivendo cacatelle... ooooooohhhhhhhhhh... si salvi chi può! ... e si parla di penale (cioè che fanno pena loro) di stalking, di ogni bene purché serva a far sentire l'attaccante protetto dai "lei nn sa chi sono io!" Scusami ma, forse qui da te mi scappa di fare una super pernacchia che spero arrivi nell'altro emisfero! ppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr... Come totò!
- ... al contrario, bisognerà che egli scriva, perchè chi vuole, possa imparare!
- ottima scusa x esordire qui
- ah bè nessuno? dipende!
20 voti da 3 e tutti sono d'accordo
oppure 1 da 1, 1 da 5 e 18 da 3 ecc.
oppure... già questo è il fatto... Nessuno è perfetto
Anonimo il 03/05/2011 18:56
Ciao Solo Commenti, se è vero che scrivevi, torna a farlo, sono molto curioso.
Ciao
- Questo aforisma ha ricevuto 20 voti. Media 3 stelline. Nessuno ha votato tre stelline, quindi molto probabilmente ho ricevuto 10 elogi e 10 stroncature. Ce la farò a metterli d'accordo?
- Chi legge per leggere vuole amare...
Spero che succeda, che tu trovi qualcosa da amare... E senza complimenti commenterai con distacco e senza elogi... complimenti.
Ce la farai???
- infatti non era ironia ma sincera opinione...
lo so che non lo sei, mi spiace solo che tu abbia "dovuto" o voluto cambiar nome...
mi spiace anche che persone che non hanno compreso hanno rovinato la tua facilità nel donare in poesia e ti abbiano fatta trattenere un pò...
ancora ricordo tue bellissime e toccanti opere, non più presenti sul sito, vilipese e incomprese da persone che magari ora nemmeno ci sono più...
Laura
- ognuno sceglie come crede e sono contenta che tu lo sia per la tua scelta... ricorda sempre che non sono ipocrita, mai.
- Il "pensate peggio" riguarda la coerenza, la logicità del pensiero, anche in un contesto dialettico. Nessuno potrà dirti come e che cosa pensare, ma molti potranno correggerti se esponi, bene o male che sia, un pensiero sviluppato in modo sbagliato.
"Illeggibile". "Nulla che si possa amare", sì, proprio questo. Chi legge per leggere, e non per scrivere complimenti, vuole amare. A volte arriva ad amare anche l'illeggibile per quanto vuole amare. Ma poi torna in sé.
- ... forse continuo a chiederlo e dovrei pensare al mio di esempio...
tante belle parole, scritte magari bene e d'effetto, come saggiamente qualcuno dice, e poi nulla di davvero trasmissibile, nulla che si possa amare...
ne prendo atto, qualcosa del genere mal si scrive e mal si legge...
ognuno di noi scrive come sa, come può...
ognuno legge altrettanto.
Laura
- qualche esempio di illeggibile?
...
- ...é quel"pensate peggio" che mi disturba.. e non comprendo...
ne sai davvero qualcosa su come si pensa???
beato/a te...
- Lo "scrivete male" dell'aforisma" è più prossimo al "qualcosa di illeggibile" che a "qualche errore di grammatica".
- State facendo passare qualche errore di grammatica per qualcosa di illeggibile...
Posso avere degli esempi concreti???
Grazie
Per M.: ognuno sceglie come crede e sono contenta che tu lo sia per la tua scelta.
- ... ma io credo che quest'ultimo commento faccia avvicinare le persone, anziché allontanarle... N
- ops volevo scrivere quanto.
- Non son d'accordo, laura C.. e la mia è sempre una critica costruttiva, il non sapere l'ignorare è l'anticamera del conoscere... ovviamente chi sceglie di rimanere tale non lo fa per "sfortuna" ma per scelta. Nessuno, credo, ha la presunzione di conoscere il pensiero di altri, ciò che si legge lo si fa proprio. Spesso chi scrive una cosa la vede interpretata in altro modo.. e questa non è presunzione ma semplicemente le parole toccano il lettore in modo differente. Per quanto riguarda il giudicare un pensiero mi è capitato di farlo, perché era palesemente razzista. Ma forse è più comodo chi scrive "bacini bacini" "bravissimo/a" ecc. più politicamente corretto. Il fatto di dissentire e schierarsi fa allontanare le persone... e, in tutta onestà, spesso è meglio così, almeno per quanato mi riguarda.
- Laura, non siamo all'epoca dell'analfabetismo... La terza media è obbligatoria, alle superiori ci vanno quasi tutti, le biblioteche sono a portata di mano... A tutti viene data la possibilità di imparare ad esprimersi, se lo desiderano, se amano esprimersi. Il problema dell'ortografia e della grammatica è il minore, se pensiamo che molti (anche laureati!) non riescono a far capire un pensiero che invece è chiaro, perché incerti sui significati dei termini, sulla costruzione della frase... Ma può essere chiaro un pensiero che non riesce ad esprimersi? Chiaro a chi??? Nessuno mette in dubbio la funzione catartica dello scrivere, il piacere spesso terapeutico di dare e ricevere apprezzamenti, ma una critica ogni tanto, anche secca e dura, anche sbagliata ma sentita e in buona fede, vuoi che faccia male a noi esseri pensanti? A me no, a te nemmeno. Nicola
- Chi ha la sfortuna di non saper scrivere bene grammaticalmente, a volte ha anche quella di non potersi esprimere come vorrebbe... Da qui l'umiltà nel leggere e la delicatezza eventualmente nel correggere.
È vero, la nostra lingua e' forse una delle più belle e chi ne sa far uso ne abusa a volte perché capace di manipolarne il senso.
Non sempre un complimento e' sincero, non sempre si rivolge alla poesia, ma invece al poeta... e' vero anche questo, allora che fare? Criticare costruttivamente ma non avere la presunzione di conoscere un pensiero e giudicarlo pessimo.
Laura
- Mi permetto di sottolineare una cosa importante: la maggior parte di chi scrive accetta di buon grado la correzione di qualche errore di x natura. Altri invece si offendono perché con 20 commenti "bravo, bella" non danno importanza all'errore grammaticale, e continuano a ripeterlo successivamente dando la colpa alla tastiera del pc. Ora, appurato che qui siamo tutti scribacchini, un doveroso amore per questa nostra lingua mi par dovuto. Le regole basi almeno rispettate. Viviamo in Italia e abbiamo una lingua meravigliosa.. perché mortificarla con la scusa "tanto si capisce"? Questo era il senso del mio discorso precedente.. poi se tu lo hai letto in altro modo pazienza, è un tuo problema.
- E, tanto per fare un esempio, riporto un campione tratto dalla moltitudine dei commenti: "Spendidamente bella mia cara, sei bravissima, ti amo" - "Anch'io ti amo, sei bravissima anche tu".
- Pur non condividendolo in tutti i suoi passaggi, apprezzo l'ultimo intervento di Laura C., per l'onestà e l'impeto ed anche perché non scrive "cose immonde" (così i "complimenti di troppo" diventano due).
Sottolineo ancora che chi tenta di scrivere deve accettare il giudizio dei lettori e guardarsi dalla piaggeria degli altri che tentano di scrivere. A corollario, non deve imputare al lettore il fatto di "non scrivere".
- pps... attenta solo comenti, hai fatto un complimento di troppo, non vorrei cadessi nella trappola del complimentarsi e poi che l'ego di qualcuno ne risenta...
Laura
- mi scuso subito, non sia mai, con tutti i refusi e gli strafalcioni presenti nel mio precedente commento...
laura
- Possiamo allora tutti fare a meno di scrivere e leggere perche' umilissimi critici e commentatori umilmente non leggono.
Bene allora che ci facciamo qui, su Pr?
Invito gli eccellentissimi critici e gli ignoranti pseudo poeti a smettere, così entrambe le categorie facciano cose più utili, i primi che tornino dietro le cattedre a leggere i Poeti veri e i secondi a tenere per se stessi le cose immonde che decidono di pubblicare..
A proposito ma poi i cattedrati criticoni che fine farebbero?
Ci si scandalizza per un verbo un accento senza nemmeno preoccuparsi del motivo per cui qualche sfigato/ a sognatore scriva invece magari di farsi i fatti suoi restando nella sua stanza senza interagire con nessuno e tenendosi le sue cazzate mal scritte per se'.
Visto che pero' la libertà di scrivere grazie e Dio esiste come quella di leggere, si continuerà a farlo e spero lo facciano anche i critici senza rompere l'anima.
Umilmente...(!)
Laura
- La grande maggioranza di coloro che pubblicano su internet lo fa per semplice bisogno di esporsi. Gli scritti sono generalmente di basso valore, ma gli autori non se ne preoccupano molto. Infatti non hanno "lettori", ma "scrittori" a loro simili, che li sostengono senza giudicarli. In breve, si sostegono a vicenda per trovare la giustificazione e l'incoraggiamento a pubblicare, ma rifuggono il "lettore" critico. Tale comunità virtuale è cospicua ed attira l'attenzione del mercato, a fini di pubblicità.
Un po' diversamente si presenta la pubblicazione su carta (quando non è a spese dell'autore): l'editore cerca il libro vendibile, per cui rientra in gioco il valore, seppure in misura variabile. Le "critiche feroci" a Nunzio Campanelli non sono giustificate, a meno che non si siano in ottica prevalentemente commerciale. Gli editori di narrativa, infatti, cercano opere di impatto immediato, rapidamente vendibili ed in linea con le mode del momento; la poesia, poi, è fuori mercato perché non ha lettori, giacché quei lettori che sono in grado di "viverla" non costituiscono un interessante gruppo di consumatori. Anche per questo motivo si può trovare nel web, PR incluso, qualche poeta autentico che vuole uscire dal cassetto. Ma non ha lettori, dato ed assodato che i componenti della comunità virtuale di "poeti" hanno poco a che fare con la poesia.
- Sono d'accordo con Minalouche e Nunzio, siamo solo persone che si dilettano a scrivere ma non per questo possiamo definirci "scrittori" o "poeti". L'altra sera ho visto un'intervista di Fazio a Camilleri e si parlava anche di questo: internet ha partorito migliaia di scrittori e poeti ma questo è un bene? Scendiamo tutti dal piedistallo...
Anonimo il 03/05/2011 05:04
È un po' la logica del branco. Sottomessi al capo, pronti a sbranare (per fortuna solo in metafora) i più deboli, cioè gli individui isolati. Si confonde la cortesia con la piaggeria, l'umiltà viene interpretata come un segno di debolezza, la capacità di analisi senza condizionamenti esterni invece la si identifica con la superbia. Non ci sono grande verità da svelare, Minalouche, solo delle tristi constatazioni. A coloro che si offendono per un commento non gradito, vorrei solo dire che qui ho ricevuto un'infinità di commenti positivi, alcuni addirittura entusiasti e pochi negativi (si possono contare sulle dita di una mano. Che significa questo, che posso ritenermi soddisfatto, forse? Vorrei farvi leggere le critiche che le stesse opere hanno ricevuto in ambito editoriale: alcune rasentano la ferocia. Che significa questo, che devo smettere di scrivere? Dici bene Minalouche: c'è bisoogno di umiltà.
- Nunzio Campanelli svela la grande verità del sito... lo scambio. Cosa che detesto profondamente, come detesto i commenti scritti tanto per fare, senza una logica, critiche fatte da persone che non sanno distinguere un "ne" da un né". SC è uno dei pochi che sa commentare, nel bene o nel male, e che spesso viene attaccato con la scusa del "rispetto alla persona". Sinceramente non ho mai trovato un suo commento offensivo a chi scrive. Dobbiamo esser umili, e l'umiltà, purtroppo, è carente. Basta avere un manipolo di fans e subito si pensa di esser il vate del sito.. ma per favore... mi son cancellata con il mio primo account appunto perché mi son stufata di tutto questo. E con questo mio pseudonimo commento dicendo cosa penso, sottolineando pregi e lacune. Mi spiegate che senso ha scrivere "brava" a chi scrive un'opera con gravi errori grammaticali??? Eppure è pieno di commenti così. Credo che il sito abbia bisogno di chi legge e commenta come fa SC, e se non pubblica nel sito non vedo quale sia il problema, a me interessa la sua opinione su ciò che cerco di trasmettere non per poi ricambiare obbligatoriamente.
- Rispondo. A Laura C., che il suo commento a volte risponde a verità, ma non lo trovo attinente né all'aforisma né a chi lo ha prodotto (a meno di eventuali spiegazioni), che non sa, non fa e non insegna, ma si limita a leggere e commentare.
A Floriana Bianchi, che Socrate è sempre benvenuto, ma occorre accoglierlo come si deve.
Infine, sperando di non "ferire la suscettibilità" di Antonietta Mennitti, rispondo che si dice "ferire l'orgoglio", "urtare la suscettibilità", "sufficientemente". Non è detto gentilmente, né ironicamente, né con villania. Ma ha la dignità della verità. Inoltre, il compito del lettore che commenta non è di "correggere la forma di alcuni componimenti", ma di apprezzare o non apprezzare, secondo la propria sensibilità. Punto.
- Secondo il mio punto di vista chi ha il compito di commentare deve necessariamente avere una cultura letteraria nel campo, sufficentemente idonea anche a correggere la forma in alcuni componimenti. Per commentare occorrono anche i modi che, a mio avviso non devono ferire la suscettibilità di chi scrive, soprattutto per chi da poco s'affaccia nel mondo della poesia... Devono questi essere gentili e non offensivi, anche un po' ironici se necessario, ma mai e poi mai villani.
Anonimo il 28/04/2011 13:46
" io non so, tu sai " . Così inizia " L'apologia" : si pone la domanda "che cosa è x?" e l'interlocutore cade nel tranello e risponde, parla di argomenti noti all'interlocutore : se ad esempio parla con un generale gli chiederà " che cosa è il coraggio? " . Quello risponderà , per esempio, dicendo che il coraggio è il non indietreggiare mai. Allora Socrate interverrà dicendo che quello non è coraggio, bensì pazzia. La critica diventa stimolo per l'interlocutore a fornire una seconda risposta meglio articolata : il gioco può andare avanti a lungo e spesso rimane aperto...
- chi sa, fa
chi non sa insegna...*
...
- Commento gradito, questo di Nunzio Campanelli, perché decisamente veritiero, in tutto e per tutto.
Anonimo il 27/04/2011 04:34
In questo sito vige la regola non scritta del commento di scambio: tu parli bene di me, io farò altrettanto di te. La stessa cosa avviene nel caso di commenti negativi. Vedi bene che tu non producendo opere su cui poter sfogare la propria rabbia, violi usi e consuetudini. Quello che scrivi dunque è vero. Devi però ammettere che ti sei scelto una posizione di forza, dall'alto del tuo anonimato agisci con l'indifferenza crudele di un cecchino. Dovresti offrire qualcosa alle tue vittime, se non degli scritti su cui avventarsi almeno un nome e magari un volto. Male che vada, si potranno sempre stampare ed usare come bersaglio per le freccette.
Ciao.
Anonimo il 21/03/2011 17:25
... senza starnazzare... bellissimo, quasi onomatopeico!
- Rispondo a m t. È possibile riportare la dimostrazione "scritta" che un testo è male scritto e mal pensato? Evidentemente sì, se per esempio tale testo è affetto da evidenti illogicità, che sono rilevabili in modo oggettivo. La logica ha precise leggi formali e non è certo "pura utopia". Ora, a tale "dimostrazione", l'autore di detto testo potrebbe ribattere (e l'hanno fatto in molti): "Da te non accetto critiche perché non scrivi". E come fanno a sapere che non scrivo? Intanto, la critica è là, fondata e bell'e scritta. Pertanto, dal momento che è scritta da me, è inconfutabile che io scriva.
Le critiche di un lettore andrebbero ribattute con argomentazioni logiche, se ve ne sono. Oppure accettate, senza starnazzare.
Anonimo il 21/03/2011 13:50
Non male come pensiero, anche se c'è da dibattere sulla 'dimostrazione' messa in atto da chi legge: in base a quale principio sbaglia chi pensa e scrive, e chi commenta è nella ragione? Se si tratta di un punto di vista personale, allora l'idea lascia a desiderare. Al contrario potrebbe mettere il veto una razionale considerazione, che esula dall'interpretazione personale. E in questo caso, il commentatore ha semplicemente riportato l'ovvio. Nel primo caso chi scrive può non essere in accordo con chi commenta, nel secondo direi che è inutile anche solo provarci... non esiste verità assoluta, se non per pura utopia
- Io credo che si possa essere dei bravi critici senza per questo essere necessariamente artisti.
Anonimo il 04/01/2011 18:05
Bè, in generale adoro ricevere critiche. È il miglior modo per crescere
Anonimo il 19/08/2010 16:54
Le critiche mi hanno insegnato a scrivere...
pensa come scrivevo prima...
se sono competenti, fanno crescere... se sono giudizi personali senza
nessun appiglio letterale...
buona serata...
- Ho avuto occasione di leggere tuoi commenti, forse gli unici sinceri!
L'aforisma mi piace, limpido!
D.
Anonimo il 19/08/2010 14:32
Il tuo aforisma è come una bella canzone... ognuno lo fa suo... chi sa che è suo...
Mi mancano i tuoi commenti, così chiari, precisi... senza menare il can per l'aia... Ciao SC...
- Ogni critica è costruttiva ed è bene accettare il parere ed i suggerimenti di persone preparate come te per imparare a scrivere meglio. Ho il piacere di leggere tuoi commenti. A presto.
Anonimo il 19/08/2010 09:08
TROPPE PAROLE A CHI NON VUOL CAPIRE, IO LE CRITICHE LE ACCETTO FA PARTE DEL MIO SENTIRE, MA NEL PIENO RISPETTO DELLA PERSONA.
B. B.
- Sono pienamente convinto che ciò che hai scritto con semplici parole è pura verità, purtroppo il mondo virtuale è atipico e nel genere poetico che mette a confronto tanti sconosciuti si fa fatica ad ammettere di aver scritto una cavolata, purtroppo si vive male quindi figurati se qualcuno accetti critiche. ciao Giuseppe.
- Sempre interessante leggere Solo Commenti.
Anonimo il 27/05/2010 22:37
La poesia è un nesso tra due misteri: quello del poeta e quello del lettore.
(Damaso Alonso)
- Dal punto di vista per così dire letterario, mi piace la contrapposizione 'dimostra per iscritto' - 'imputandogli di non scrivere', a sostenere che chi non vuole vedere, sentire e capire non capisce nemmeno che uno scritto può essere 'opera' anche se appare nel riquadro dei commenti.
Per quanto riguarda il titolo 'commento generale' capisco che Solo Commenti non possa scrivere che commenti. Forse è generale perché non si rivolge a qualcuno in particolare ma ad una precisa categoria di scriventi. Non si può rivolgere a tutti quelli che scrivono perché quello che SC afferma può essere dettato solo dall'esperienza, e l'esperienza è necessariamente limitata. È pur vero che molti di quelli che da SC sono stati bollati come scrittori incapaci, hanno reagito proprio in quel modo. Che in mezzo a questi vi sia un generale?
- Premesso che sono contento di leggere, e di commentare, una tua "opera" (non era mai successo), francamente speravo in un esordio un po' più convincente.
Sai che apprezzo i tuoi commenti, costruttivi o distruttivi che siano, ma non sono affatto certo di condividere questo "Commento generale".
Insomma, che ci sia qualcuno incapace di riconoscere i propri limiti che attacchi il critico accusandolo di non mettersi in gioco, è senz'altro vero, ma da qui ad attribuire valore generale a questo asserto... ne corre di strada.
Comunque credo che tutti noi che pubblichiamo su questo sito abbiamo bisogno di qualcuno che produca critiche di buon livello ai nostri scritti. E questo a prescindere dalla qualità o dalla correttezza di quanto hai appena pubblicato.
Con stima
GA
- Questo "commento generale" riguarda anche chi "scrive per il piacere di scrivere".
Anonimo il 24/05/2010 21:36
Colui che critica tanto per criticare è un critico fallito e rancoroso; ma peggiore ancora è il critico che vorrebbe saper scrivere ma proprio non vi riesce, spruzzando il proprio veleno a casaccio, facendo soltanto danni: Dio, o chi per Esso, abbia pietà della sua povera anima illusa.
- ... mi è sfuggito uno smile di troppo... chiedo scusa
- "Il genio è un uomo capace di dire cose profonde in modo semplice"erchè non provare, Maurizio, a scambiare opinioni con più serenità. Il gioco è più semplice di quanto possa sembrare: scrivi e sai di andare incontro anche a delle critiche. A me è successo e succederà ancora. Per Solo... approveranno la prima frase? Non è mia ma di Bukowski... visto che ho scelto la via pubblica?
Anonimo il 24/05/2010 20:41
- Donato. Torniamo al commento generale. Si può esprimere un commento generale sulla cecità? Sì, anche se non tutti siamo ciechi. E sull'ottusità? Sì, anche se non tutti siamo ottusi. E sulla sordità? Sì, anche se non tutti siamo sordi. E su tutte e tre queste cose insieme? Sì, anche se non tutti siamo ciechi, sordi e ottusi. Un commento può valere in generale, a beneficio di tutti, e applicarsi a pochi, o tanti, presenti, passati e futuri. Che ne pensi?
E Samsa. Troppo avanti.
- Concordo E
basta che siano solo gli ochietti e non le mascelle
Anonimo il 22/05/2010 22:18
Oggi ho sentito parlare di un uomo che ha guardato la società attraverso gli occhi di un cane, ed io ho preferito pensare che sia stato il cane a guardare al posto dell'uomo.
Cosa c'entra questo con "l'aforisma generale"? Niente... e tutto!
- SC. concordo con la seconda nota: criticare solo l'opera ed il contenuto!
Per la prima nota ti indicavo l'uso un po' scorretto di "generale" poichè indica
"a molti (maggioranza) o a tutti"... magari proprio perchè l'insieme a cui ti riferisci è solo una parte (commenti una piccola parte degli autori del sito ed è rivolto solo ad una piccola parte di quelli che commenti) andava usato qualcosa come "Particolare, speciale" che ne pensi?
Cmq ho compreso quello che volevi dire. spero che sia stato lo stesso per te
- Per Donato D. Due piccole note al tuo commento. "Commento generale" non significa "commento generalizzato", per cui ha valore generale ma non è rivolto a tutta l'umanità né a tutti i frequentatori del sito, fra i quali si possono annoverare veri, anche se pcchi, poeti e scrittori ed anche persone che non sono né poeti né scrittori ma hanno buon gusto e lo dimostrano sia nelle "opere" che nei commenti. Seconda nota: si possono fare critiche costruttive senza offendere l'autore ed anche critiche distruttive, senza offendere l'autore.
Per Maurizio Narcisi. Sì, non è un vero e proprio aforisma. Quanto al "voi, chi?", rispondo che la risposta è evidente a chiunque rientri in quell'insieme, e la domanda mi sembra persino provocatoria. Sai quanto poco io abbia valutato le tue opere: non indurre i lettori a supporre che tale infimo valore possa essere associato, stando ai tuoi commenti, alle caratteristiche della persona.
- Ah bè! uno a caso? (fammi correggere Ah beh! )
Per me non è importante avere "N opere" scritte a proprio carico.
Ad esempio io ho solo cavolatine a mio carico eheheh per questo motivo esprimo solo
la mia opinione
È importante invece "operare" facendo critiche costruttive senza offendere l'autore
... mantendo così anche... la "calma"
Siam qui per essere letti e commentati. Ben vengano i critici ed i lettori attenti.
Il titolo mi sembra un po' scorretto poiché non tutti lo fanno!
Sembra uno sfogo ben costruito come riflessione!