La televisione non ci compra con l' informazione, ma attraverso i modelli che ci propone, ormai siamo un paese dove un tronista è più ammirato di Umberto Eco.
se crei un rincoglionito poi ne puoi fare l'uso che meglio credi, ma è altrettanto vero che se ci lasciamo rincoglionire è normale che lasciamo che chi decide faccia di noi quel che crede
non capisco: qual'è la percentuale dei ragazzi che ammirano più un tronista di uno scrittore? Io non ne conosco, effimera curiosità sì, ma null'altro.
(tralasciamo eco e pasolini come esempi da imitare... per favore! non è sufficiente aver cultura per essere una persona da imitare. Ha ragione Nicola prendiamo un operaio che si alza tutte le mattine alle 5 per andare al lavoro e mentre pedala canta, questo è da imitare)
Guardate intorno a voi quanti ragazzi si impegnano nel sociale, fanno volontariato. Io direi che è molto riduttivo questo aforisma, ma in questo paese si ama sempre e comunque cogliere la negatività, tralasciando tutto ciò che di positivo c'è
io anche preferisco pasolini... ascoltando alcuni suoi discorsi mi sembra di leggere il presente.
Però non sempre l'onesta cammina con la conoscenza... la conoscenza è uno strumento per leggere il mondo, l'onesta è una scelta opportuna e fattibile tra le varie opportunità.
l'apatia culturale è la rinuncia a conoscere, non a una forma di etica minore.
Onestà e conoscenza vanno di pari passo caro Giancarlo. Anzi, forse l'onestà precede, è causa e non conseguenza della conoscenza. Non ho niente contro Umberto Eco ma... meglio Pasolini. Che è più vivo di Umberto Eco.
ma... dipende dai punti di vista, io avrei voluto usare pasolini, ma è morto da troppi anni.
La cultura è un modello alternativo alla decadenza della società costruita con le immagine televisive.
l'onesta e i valori sono anche conseguenza della conoscenza.
Mi piace, anche se Umbero Eco come rappresentante dei meritevoli di ammirazione mi sembra un po' avventato. Ci avrei messo un onesto dipendente statale, o un ragazzo in gamba che cerca lavoro senza barattare le scorciatoie, che difende la propria dignità e quella di chi non merita difese, resistendo ai modelli insulsi del consumismo.
Se poi vogliamo proprio uno scrittore, prendiamone uno che ha rischiato o dato la vita per difendere la libertà propria e degli altri. C'è l'imbarazzo della scelta, se cerchiamo con il televisore spento.