Tacita intesa tra due persone per cui non e' necessario spendere parole. Tra due amanti basta uno sguardo o un tono di voce e scatta la magia: il mondo resta fuori.
se queste parole fossero fatti e non solo èarole stupende
Anonimo il 16/08/2012 14:23
Hai fotografato benissimo uno degli aspetti più belli dell'intesa profonda esistente tra coloro che non solo si amano, ma hanno in comune aspetti essenziali.
o forse è talmente espanso che non si avverte la differenza tra il fuori e il dentro e non si sa più dove è il sopra o il sotto dove il limite, ma è proprio così quando siamo completi dentro tutto si fa completo il segreto è non cercare soluzioni a qualunque costo
un grande amico mi suggerisce la vita è un mistero se cerchi risposte la riduci a qualcosa di altro che non corrisponde a quello che è e finisci per non vivere, i misteri vanno vissuti con stupore e senso di ringraziamento. dai che hai tutti i numeri per fare bingo.
certo, pasquale, il mio non era un appunto, volevo solo dirti che la penso come te, praticamente diciamo la stessa cosa sul significato di alcuni vocaboli, un saluto.
Cara Francesca tu sai che ti stimo molto e seguo spesso le tue belle poesie.
Nel mio commento, non ho fatto alcuna critica al tuo aforisma, anzi mi è piaciuto molto.
Ho solo detto, riferendomi al titolo, come avrai capito, che il termine complicità non mi sembrava adatto.
Molti termini si usano impropriamente, e spesso li accettiamo, ma rimane il fatto che trasferire un concetto è un imbroglio linguistico.
Un abbraccio affettuoso
Si' Pasquale, hai ragione anche tu, non bisogna fare confusione tra i vocaboli, "complicita'" e' uno di quelli in uso corrente per intendere anche una" profonda intesa" tra due persone che si amano e diventano cosi' "intimi". Io infatti inizio l'aforisma, parlando di "tacita intesa". Un caro saluto.
Cara Antonietta Mennitti nel tuo commento, riferendoti alla mia osservazione, hai detto "Essere complici vuol dire essere in simbiosi, uniformarsi in una sola anima!", ciò non è assolutamente vero, ti spiego il perché.
Il termine complicità, che nell'accezione comune viene usato a volte al posto di solidarietà o intesa, ha poco a che fare con l'amore, visto che ha senso soltanto nel produrre unioni coatte e legami di correità, pertanto e sempre un termine negativo, al contrario di intesa e solidarietà che sono positivi. Dobbiamo rispettare il linguaggio. La confusione del linguaggio rispecchia la confusione delle idee.
Un saluto
S'intende complicità anche quando si trama qualcosa è vero Pasquale, ma non necessariamente contro qualcuno, ma contro qualcosa, come evitare un gesto avventato, una parola detta impropriamente, o un segreto da custodire e che nessuno dovrà conoscere! Essere complici vuol dire essere in simbiosi, uniformarsi in una sola anima!
Ottima riflessione Francesca!