Se dovessi applicarla a me stesso direi succintamente:
Il pregio è quello di conoscere i miei limiti,
il difetto più grande è quello di dimenticarmene.
Ciao Ivan
Premesso che l'aforisma mi è veramente piaciuto, voglio interpretarlo a modo mio: come due identiche ricompense per chi riconosce pregi e difetti. Ill "pretium" (pregio) era il valore, il prezzo, il costo di una cosa e quindi è anche il ripagarsi dell'atto intrinseco di chi lo riconosce; il "de-ficere" dei latini (da cui -difetto-) può essere interpretato non solo come mancanza, ma anche come colpa, errore e quindi, chi conosce i difetti altrui sa pure che può commettere un errore, una mancanza, un peccatuccio veniale!
Anonimo il 18/07/2010 13:15
Siamo molto diversi nel modo di scrivere, direi viceversa molto simili sotto l'aspetto umano... è un gran complimento che ti faccio
Ci sta, Vittorio... ma non hai sempre detto che io e te siamo l'esatto contrario????
Anonimo il 18/07/2010 09:46
Bravissimo, anche se dubito fortemente che tu conosca i tuoi limiti. Tu umile e modesto? Quando mai.
Io, analizzando me stesso, avrei scritto :
Il mio più grande pregio é quello di non conoscere i miei limiti.
Il più grande dei miei difetti é quello di non conoscere anche i vostri.