Credo nel mio essere in vita, credo anche nella morte.
Credo nelle lacrime, perché senza di esse sarebbe finzione,
nel dolore e nella passione.
Credo al sorriso come un regalo prezioso, ai colori e alla varietà dell'esistenza. Non ho paura del buio e mi innamoro delle sue sfumature.
Credo nella suggestione, nell'ispirazione, nell'estro e nei poeti.
Disprezzo il denaro e credo nei valori della povertà e dell'umiltà, nei sandali e nei piedi infangati.
Credo nel sudore, nel sangue.
Credo nella musica compagna di vita, nella mia chitarra.
Credo nella pace, nell'alleanza, non ho bandiere e la mia razza è quella umana, la mia fragile specie.
La mia cittadinanza è quella di ognuno, il mio aspetto è particolare ed anche qualunque.
Credo nell'esperienza e nella comprensione.
Sono diretto dove va l'emozione, la quale a volte mi spinge ed a volte mi insegue.
Credo di non essere perfetto e che mai lo sarò.
Credo nell'errore, nei tentativi, nella semplicità.
Non ho mai pensato che tutto andasse bene. Non ho mai smesso di sognare che tutto possa andar bene. Mi tengo in piedi.
Credo che la politica si faccia quando sei in strada insieme con un tuo amico, quando guidi tuo fratello minore per mano. Gratuitamente, quando sai amare.
Credo che non debba mai bastare, che la verità è libertà, che se nulla è per sempre nessun male è senza fine. Che noi siamo polvere come il finito e l'infinito.
Credo nel mio maglione preferito con il cappuccio, nei miei orecchini, nelle mie scarpe non firmate, nella mia borsa mimetica, nel mio motorino.
Credo nella soddisfazione di farsi una sigaretta da solo e di non consumare troppa benzina. Credo nella luce soffusa la sera, nel sonno che porta consiglio e sollievo, nelle coperte d'inverno.
Credo che l'onestà soltanto permette di compiere imprese impossibili, che una stretta di mano debba essere forte e decisa.
Non credo nelle case già mobiliate.
Sottolineo colla matita e firmo adoperando la penna.
Credo che possa bastare essere felici cinque minuti alla volta per non lasciarsi morire.