Partendo dal fatto che mi ritengo ateo, son convinto che ci siano due sottoinsiemi dei due che già hai analizzato (chi nega e chi sostiene il contrario).
Credo sia anche da prendere in considerazione quella parte dei due insiemi che vuol che gli altri cambino la loro idea mutandola nella propria.
Detto ciò, queste frange sono ancora più simili fra loro.
(Scusa la spiegazione interminabile, ma ho paura di non essere compreso) .
Concordo pienamente: più che tra credenti e atei, la distinzione sarebbe da fare tra chi è convinto di sapere e chi invece ha la consapevolezza di non poter sapere.
Il fatto è che se ti dichiari "indifferente" ti togli dalla mischia e lasci campo a chi con questa "commedia" governa, di fatto il mondo da millenni, spendendo 20 milioni di dollari per una loro sede a New York e neanche un centesimo per i bambini brasiliani! gigi