Se il dolore può sottolineare la gioia, è solo perchè noi non sappiamo apprezzarla quanto merita: abbiamo così spesso bisogno di stimoli esterni per dare il massimo!
In quanto al dolore innocente, io credo sottolinei solo quella innocenza e le altrui responsabilità. E sono sicura che riceveranno entrambe ciò che meritano in quella dimensione dell'esistenza che non può non provvedere alle tante conseguenze della necessaria libertà umana.
Ovviamente è solo la mia libera fede.
non sono religiosa praticante, non ho idea a chi credere, a volte mi chiedo se il "credere" sia una compulsione per "scappare" dai nostri dolori e masherarli di buonismo o pseudosalvezza per una umaità che in ogni caso è sempre più fragile e debole.
apprezzo la vita, anche se la sto vivendo nel peggiore dei modi, con una lenta ed inesorabile agonia dei sensi e dei emovimenti... ma non sono convinta che sia una prova che mi viene data per redimermi o redimere il mondo: che male hanno fatto quei bimbi nati senza possibilità di viversi?
è vero non si può apprezzare il dolce se non si conosce l'amaro, però dipende da che lato guardi il sentimento. anche la felicità può essere il principio dell'amore
è vero non si può apprezzare il dolce se non si conosce l'amaro, però dipende da che lato guardi il sentimento. anche la felicità può essere il principio dell'amore
Il dolore fa parte della vita, non ha principio né fine, Il suo "fine" è quel lasciarci intravedre la sacralità dell'esistenza per farcene apprezzare la divinità!