La cultura giapponese ha molto a cuore la mortale perfezione dei fiori di ciliegio: muoiono in fretta, giusto il tempo di raggiungere il culmine della bellezza.
Il mio cuore, però, è più propenso ad ascoltare la drammaticità dei cactus: sono affascinanti per le forme e i colori, eppure pochi hanno voglia di toccarli per via di tutte quelle spine.
A questo punto: meglio una bellezza vissuta al massimo dell'intensità, ma di durata effimera, o un eterno fascino misterioso che però rischia di non essere mai apprezzato?