Scrissi una volta che, per me, una poesia sedimenta nell'anima come una perla nel guscio di un'ostrica, e lo penso ancora. Aggiungo che la poesia non è la schiuma del cappuccino, e nemmeno il caffè col latte che c'è in mezzo; la poesia è ciò che rimane sul fondo, un condensato di caffè e zucchero semi-rasciugato. Si può assaggiare ogni tanto, con attenzione e parsimonia, come un buon brandy d'annata, non attarcarcisi a cannella come l'acqua in estate. Infine è molto personale: dipende dal gusto di chi la scrive e di chi la legge, o l'ascolta. E ci sono infiniti livelli di scrittura, lettura e comprensione, nessuno dei quali autorizzato a disprezzare l'altro. A ognuno il suo.