Sì, il costo di una scelta può essere costituito da ciò a cui si rinuncia. Però per scegliere occorre libertà. E la libertà, diversamente dall'amore, si compra con il denaro... o con una "quotidiana dose di coraggio", che però, se non c'è, non te la puoi procurare. Uno sceglie di vivere da povero se sa come vivere bene da povero. Ma il nostro ambiente, la nostra società, riservano solo pochi ambienti a chi vuole vivere bene da povero. E li mettono in vendita a caro prezzo.
Ciao a voi Giacomo, Giuseppe e Helga.
Nicola
Anonimo il 30/01/2012 13:55
il costo delle scelte.. la mia quotidiana dose di coraggio
Il commento di Giacomo (buona domenica anche a te) mi fa ripensare ad una mia vecchia composizione, in cui dicevo che il valore di un uomo non si misura sulla base di quello che ha, ma di ciò cui è disposto a rinunciare, ossia quello che Giacomo definisce "il costo delle scelte". Valore, costo, siamo là. Certo che il danaro incide sulla libertà di scelta e, proprio per questo, ne può alterare il valore in senso positivo o negativo.
Alcune scelte valgono poi solo in un senso (il ricco può scegliere di vivere da povero, mentre non è vero il viceversa).
Insomma, un grande spunto di riflessione. Che lascia l'imbarazzo della scelta su come commentare l'aforisma...
Un caro abbracccio
Giuseppe
Qualsiasi scelta presuppone ovviamente la possibilità di scegliere,
inoltre le vere scelte sono quelle libere, fatte senza alcun condizionamento.
Soprattutto queste si fanno realmente quando si è goduto e quindi si conoscono, i benefici di ciò a cui si
rinuncia; altrimenti non ci sarebbe nessun sacrificio.
È la rinuncia il "prezzo da pagare", il costo delle scelte!