Un gruppo di signori italiani partecipa ad una cena di beneficienza in favore dei bambini indiani. Un ricco mecenate indiano finanzia il salvataggio di opere d'arte italiane danneggiate dal terremoto. Nessuno per ora è in grado di salvare questi benefattori.
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3 commenti:
Anonimo il 26/03/2012 00:36
Gli salverà colui che ha già Salvato tutti. Ma della loro salvezza mi occuperei dopo aver fatto un'altra domanda. In cambio di che cosa, questi benefattori, diventano salvatori?
Mi ricordo di alcuni aiuti umanitari, in un paese in grande difficoltà: il benefattore, aveva offerto agli affamati cibo conservato che scadeva in pochi giorni, e quindi, questi, dovevano mangiare in fretta, per non avvelenarsi, e perché si potesse dire di questi benefattori: ma che Bravi! Che generosi! Questo popolo non gli offre niente e il benefattore toglie il proprio panne (quasi scaduto) per loro. In verità non é che il benefattore non chiedesse niente, quello che aveva già tolto al popolo affamato era il Vero PANNE.
Caro Nicola
In effetti é una stranezza. L'Asia, in generale, e l'India in particolare, sempre più "potenza industriale" planetaria, presentano delle fasce estremamente ricche e delle sacche di povertà infinita. Contrasti insanabili che danno luogo a questi paradossi.
Che mi riportano alla mente (scusa l'avvicinamento irriverente)una vecchia canzone degli Squallor, "USA for Italy".
Ed aggiungo all'aforisma: "chi CI salverà da questi benefattori?"...
Buona Domenica
Giuseppe