Sfortunatamente per una morte
che attende con la fenice sotto la pira,
ancora non accesa dei miei giorni e peccati,
e per la donna nelle ombre
santa scolpita e sensuale fra i morti che il vento
trascina, consacrata per sempre al mio io
benche' la rissa del bacio non si occorsa
sulla fredda bocca d'argilla, sulla fronte
marcata a fuoco, che potrebbe legarla
alla costanza, ne' i venti d'amore spalancati
al vento, coro e chiostro
dell'invernale monastero dell'ordine della lussuria
a cui soggiace la mia vita, che sospira che arrivi
la seduttrice nei colpi di sole dell'estate
amando su questa colpa malmenata del mare
il mio corpo santo e fortunato
sotto la nuvola contro amore preso e stretto
e baciato nel mulinante centro
del giorno che declina, l'oscura nostra follia,
scolpito fino all'immobile stella nell'ordinedei vivi
ma benedetto da tali eroiche schiere in ogni tuo
sguardo e centimetro affinche' la ferita
sia certo il nume, e il rito delle anime
sia celebrato, e la comunione tra gli astri.
Mai cantera' il mio io la santa nelle ombre
mentre l'eterno breviario volta le pagine
della tua carne pregata, ne' scaccero' l'uccello sotto di me:
i due in attesa di morte giacciono soli.