La bambina di Pompei

Poiché l'angoscia di ciascuno è la nostra
Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
Che ti sei stretta convulsamente a tua madre
Quasi volessi ripenetrare in lei
Quando al meriggio il cielo si è fatto nero.
Invano, perché l'aria volta in veleno
È filtrata a cercarti per le finestre serrate
Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
Lieta già del tuo canto e del tuo timido riso.
Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata
A incarcerare per sempre codeste membra gentili.
Così tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,
Agonia senza fine, terribile testimonianza
Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura
Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
La sua cenere muta è stata dispersa dal vento,
La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,
Vittima sacrificata sull'altare della paura.
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
Tristi custodi segreti del tuono definitivo,
Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.

20 novembre 1978

 



5 commenti    

5 commenti:

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  • giuseppe gianpaolo casarini il 22/02/2013 16:51
    La violenza distruttiva della natura, l'odio e la bestialità umana,
    l'orrore e la tragedia delle guerra.. vittime tre giovane fanciulle.. tre diversi modi di perdere in modo crudele la giovinezza..
    ma ecco il monito accanto al ricordo.. impotenti di fronte alla natura.. ma di fronte alla bestialità e alla cattiveria umana??
  • il 06/02/2011 23:51
    La bambina uccisa dal vulcano, Anna Frank dai nazisti, la scolara giapponese dagli Americani con la bomba atomica. Le calamità naturali e l'umanità ci riservano degli eventi che possono essere mostruosi. Ma quello che ci deve far riflettere di più è che quando è stato chiesto al pilota Americano che sganciò la bomba, se sentiva qualche senso di colpa per il suo gesto lui rispose: "it is my job!" lo stesso genere di risposta, la diedero molti nazisti nei vari processi.
    La parola "considerate" a mio avviso è sopratutto a questo genere di persone.
  • il 17/11/2010 13:21
  • Simone Guerra il 11/12/2009 18:00
    Nulla rimane della scolara di Hiroshima... prima di premere il dito(sulla bomba)fermatevi e considerate...è stupenda
  • Piero Simoni il 11/12/2009 12:36
    prima di premere il dito, fermatevi e considerate; prima di infliggere qualsiasi sofferenza, a chiunque, fermatevi e considerate...

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