Son qui sulla gronda,
che canto gioconda
gli occasi e i mattini
di porpora e d'or,
che tesso ai piccini
la casa superba
con muschi, con erba
con larve di fior.
Su prore ed antenne
posando le penne,
fra il marzo ed il maggio
mi reco dal mar;
e scordo il viaggio
pensando al mio nido,
se un portico fido,
se un embrice appar.
Gran Dio, se ti piacque
recarmi sull'acque,
se l'esca segreta
trovar mi fai tu,
deh! rendimi lieta
d'un raggio di sole:
pel nido e la prole
non cerco di più.