Tenera, la giovane donna fulva,
eccitata da tanta innocenza,
sussurra alla bionda giovanetta
queste parole, piano, dolcemente:
"Linfa che sale e fiore che sboccia,
la tua infanzia è una pergola:
lascia vagare le mie dita nel muschio
dove brilla il bocciolo di rosa,
"Lasciami bere nell'erba chiara
le gocce di rugiada
che bagnano il tenero fiore,
"Affinché, mia cara, il piacere
illumini la tua candida fronte
come l'alba il timido azzurro"