Cade la neve, fiocco dopo fiocco,
gli alberi si chinano, stremati dal gelo;
ovunque impera il bianco, come latte di cocco
che scorre immobile sul pendio, lo ricopre come un velo.
In un silenzio che è sovrano, ecco un cervo:
corre un poco, si guarda attorno: "cara neve, bentornata"
poi fugge via, lasciando le sue orme nel paesaggio che osservo
tutto torna bianco, anche il cielo in questa plumbea giornata.
Tu sorridi e ti emozioni nel veder la natura
dar spettacolo davanti a noi, spettatori occasionali;
la montagna è misteriosa per noi gente di pianura
par di toccar il cielo con un dito, quasi avessimo ali.
E quelle tue guance rosse, stuzzicate del vento
vorrei che ogni fiocco di neve che sfiora il tuo viso
fosse un mio bacio che scivola lento
si ferma su te e di dona il sorriso.