Di due gemelle tu sei rimasta in vita
dissero fosti la più fortunata,
ti diedero per nome Margerita
come la nonna tua fosti chiamata.
La vita ti serbò tante sorprese,
vennero per te tristi giornate,
la forte tempra tua mai si arrese
a tutte le traversie più sferrate.
Io ti ricordo ragazzina ancora,
mamma in salute malandata
il peso di famiglia prendesti allora
facendo gran fatiche a volontà.
Badavi alla casa e veloce eri,
curando robe sempre stirate,
punto a croce e tombolo facevi
l'ago usavi con gran divinità.
Il gioco della casa tu facevi
con amore servivi la famiglia
eri piccola e allora grande eri
facevi da mamma ed eri figlia.
Colletti e polsi sempre inamidati
pantaloni quanto non spiegavasi
con la riga, volevo, pure cuciti
purchè la piega più non toglievasi.
Pronta, veloce al mio dire eri,
pure la bocca mi avresti cucito
per non sentire i miei improperi
quando dovevo uscire bell'impettito.
Per tutti hai corso a faticare
or riposo cerchi per recuperare
per nessuno ti sei tirata indietro
quel che sembrava ferro ora è vetro.
Non era il tuo mondo, questo, figlioletta
ci vuole un mondo nuovo da inventare
perche in questo tu ci stai stretta
per tutto quello che hai voluto fare.
Di due gemelle sei rimasta in vita
sei stata fortunata a modo loro,
dimmi la verità o Margherita
parliamo tra di noi frati e soru;
fosti più fortunata? Non esigo risposta. Ti voglio bene sorellina.