Senza luci ad illuminar intorno,
s'alzo lo sguardo ammiro
in ciel l'immenso di stelle
guardar giù,
e mi domando cos'avran
elle da dir di noi,
che per diletto n'unimmo i tratti
per veder ancor una volta
non ciò che è,
bensì quel che vogliam.
Fiere e carri,
miti e guerrieri,
da lor attendiam il nostro futuro
nel gioco continuo dell'illusione,
padrone lui del nostro pensar
più che noi del suo oracolo.
Del destin non v'è alcun mistero,
nel mar delle scelte
naviga e si crea onda su onda,
ben chiaro ch'è in nostro potere
stabilirne la rotta,
e nostro dover
quello di non affondar mai
l'altrui vascello.
Ma pazzi e illusi,
guardiamo in su
cercando di capire
ciò che abbiam di fronte,
e pur toccando l'evidenza,
ascoltiamo dir da altri
quel che dovremmo sentir da soli.