Incorporea visione
A te domando quella vita,
Non dalle deboli fattezze investita.
Una e imperitura,
Anche se accolta dalla tortura.
Chiedo come la luna chiede le stelle;
Come la natura le piante belle
Di viziato profumo;
Come il fuoco chiede il suo fumo.
Oh, visione di donna,
Nel dì non vi è pazienza
Di attendere la tua potenza.
L'uomo vive senza
E muore con fioca speranza.
I lamenti son longevi,
Gli atti sepolti dalle nevi.
Presentami, tu, l'encomiabile saggezza
Di amare al di là della sporcizia,
Il mondo non possiede dolcezza,
Con perseveranza sol si vizia.
Ma or ti chiedo,
In preda a spasmi che sol io vedo,
Che giunga presto il vento d'inverno,
Che la vita spazzi con il fuoco
quest'inferno.