Siamo cristiani
non cannibali
di Annibale
abbiamo trattenuto nelle nostre vetrine di Cristallo le topiche zampe degli elefanti
elevati
fin da piccoli
allevati
in un schiaccianoci di schermaglie
siamo diventati
minuziosi coreografi
la mamma ed il papà
di santi belletti scorpioni
e
guerrieri in picche e ripicche di fanti
abbiamo
mangiato
correndo
poche fragranze di pane
Cia-batte
e tanta carne
in fumi d'arrosto
i nostri pochi minuti di vita
un corredo di fiumi in arpioni
sotto i lampioni di tutti
gherigli infranti di noci
abbiamo bevuto
con poca eleganza maglie intrise da tanto sangue
i nostri cofanetti a forma di fata fra cardi e orchidee svaniscono tra il giorno e la notte in un valzer di fiocchi si chiudono i Vani fuori dal regno dei Dolci
nel sogno gli occhi a confetto permangono infissi in un passo a due d'Amore perfetto