Eppure ci riempivamo di noi
noncuranti scivolavamo
lungo ore distratte
nutrendo la nostra inconsistenza.
Vertigine e sogni,
infine nulla.
Poi l’ambiguo richiamo
di un’immagine che svaniva:
il sole premuto contro me
che ritagliavo cerchi d’ombre.
E tu che ancora
confusamente
ti agitavi sul mio ventre.