L'arsura sovrana mette in fuga
umori acquosi dalle cose
S'apre la zolla
ingiallisce la paglia
Le foglie penzolano da picciuoli smorzati
Quelle del fico ridono ancora
per quelle radici profonde
riserva di succo
L'arboreo soffre, anticipa il letargo
onde la vita trovi rifugio
Nel greto fugge infoibato il rivo acquoso
la rana s'infratta sotto la pietra
Attoniti ulivi paiono dominii a difesa
La luce arriva al suolo
comunque, colpisce
rendendo felice il nugolo lucertino
Consumo interiore
difese estreme
chi vince e chi muore