Nel silenzio notturno
l'ombroso cielo s'apre
e muta in effimere danze
di piogge malsane
Coi suoi ticchettii orrendi e freddi
che come in un ritmico dolore
avanzano in battiti lenti,
un cuore stanco e turbato
piange in un canto straziante
È solo adesso
il poeta,
abbandonato nel suo giaciglio
di ossa e di paglia
Accanto al suo fuoco notturno
scrive e s'ubriaca
nel vagare inebriante
dei suoi grigi tormenti
Soffre,
sogna,
si strugge
e col rosso pugnale del tempo,
si uccide.