O musa non ti canterò di eroi o cantanti
né tammeno di re o di santi
Non ti canterò le gesta sul campo di battaglia
né della presa della Bastiglia
non parlerò nemmeno delle nozze di Cana
ti canterò del cul della Bella Morgana
C'è chi'l culo l'usa sol per cacare
c'è chi l'usa per pensare
C'è chi'l cul usa solo per riposare
e chi per mercenare e lupanare
ma il cul di madam Morgana no
giammai... anzichenò
Non è un semplice culo, è poesia, è arte.
È tutto e l'Universo ne è solo una parte
È divinità a cui chiedere grazia
Una grazia di cui non ci si sazia
È la natura in tutto il suo splendore
E il buio illumina col suo chiarore
È riparo per l'arrapato.
È leccornia per l'affamato.
È nettare per l'assetato.
È sogno per l'infoiato
Il cul di madame Morgana
è divinità fatta umana
È incubo e sogno
È odio e bisogno
perché chi lo ha rimirato
ne è illico rubato
lo brama, lo desia
E se lo porterebbe via
La sua rotondità da Giotto disegnata
la sua morbidezza e sodità da Michelangelo plasmata
Quelle due lune che illuminano le notti
di indù, cristiani ed ugonotti
quell'antro invalicabile e misterioso
per cui un uomo si massacra il coso
sogno d'esplorar come Caboto
e il sangue mi si mette in moto
Oh, dolce Morgana
Niunaltro potrà mai averlo
né possederlo
Tammeno Dio
ma soltanto mio
e di nessun altro
Altrimenti...
A' schifio finisce!!