Settembre pascola le nubi
in un cielo che si è addormentato
apre le porte al vento gioca a nascondino
dispettoso agli alberi Rapisce le foglie
Diventa serpente e sibila
Cane che ringhia al silenzio che non fa avvicinare
Si intrufola fra fessure e finestre curioso
E poi scodinzola festoso
Si butta per terra e si trasforma in treno
E poi un mare
Ma lui non ascolta
Settembre oggi è triste non se ne vorrebbe andare
Ha visto le rondini partire e l'estate morire
L'aria è calda ogni tanto un raggio di sole
Lo viene a chiamare ma lui non c'è
Pallido e Immerso nei suoi pensieri
Meno tre giorni ad ottobre
Eppure sembra ieri
Sembra così quando tutto comincia
Che non debba mai finire
Poi arriva sempre
Una goccia dal cielo
una lacrima Prima di partire